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Locri, duro colpo
ai fratelli Camastra

corte cassazione roma

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dai germani Camastra e dai familiari, avverso l’ordinanza del Tribunale della Libertà di Reggio Calabria che aveva accolto la decisione del Gip di Locri, Caterina Capitò, nell’ambito dell’operazione “Oro Nero”. La conferma della misura cautelare reale da parte dei giudici della Suprema Corte dimostra la sussistenza della richiesta formulata in sede “d’urgenza” dalla Procura distrettuale antimafia reggina, nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di Finanza di
Reggio Calabria. All’epoca i “sigilli”dei finanzieri hanno colpito la Holding, le sei società del Gruppo Camastra, altre due imprese coinvolte in un presunto illecito traffico di carburante, nonché i beni aziendali delle predette società e quelli personali dei soci, quali immobili, conti correnti, autoveicoli e quote societarie per un valore complessivo
di oltre 350 milioni di euro.

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