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"Senza risorse la tendopoli va smantellata"

rivolta rosarno

La situazione venutasi a creare nella tendopoli per immigrati ubicata nel comune di San Ferdinando, a un tiro di schioppo dalla periferia sud di Rosarno, non è più sostenibile. Centinaia di migranti si trovano ammassati in condizioni disumane e non è azzardato temere il ripetersi di quanto avvenuto  circa tre anni addietro. È questo il grido d’allarme lanciato dal sindaco di San Ferdinando, Domenico Madafferi, attraverso una lettera inviata a: presidente della Repubblica, ministri dell’Interno e della Cooperazione, prefetto e questore di Reggio Calabria, presidenti della Giunta e del Consiglio della Regione Calabria. Nella missiva il sindaco Madafferi chiede “a chi di competenza” che, in mancanza di interventi risolutori, venga smantellata la tendopoli, altrimenti si vedrà costretto ad assumere i provvedimenti che gli competono per legge.
«Anche per la funzione che esercito – scrive Madafferi – non posso fare a meno di denunciare, dopo ripetuti appelli pubblici, la situazione venutasi a creare nella tendopoli per immigrati del mio Comune, San Ferdinando; è una situazione che rischia di esplodere con gravi ripercussioni sulla tenuta dell'ordine pubblico. In tale prospettiva non è azzardato temere il ripetersi di quanto avvenuto a Rosarno circa tre anni addietro. La struttura approntata dalla Protezione civile regionale alla fine di gennaio scorso per la preventiva durata di 3 mesi, è ancora esistente con la presenza di circa 500 immigrati a fronte di una capacità di 260. Per le spese di gestione la Regione, dopo un iniziale contributo, ha fatto sapere che non intende sborsare alcunché, né il mio Comune ha risorse finanziarie tali da sopperire alla manchevolezza di chi aveva a suo tempo garantito il sostegno contributivo».

 

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