
Continuano a permanere presso la discarica di Casignana le preoccupanti criticità già evidenziate lo scorso 11 dicembre dai tecnici dell’Arpacal nella relazione trasmessa al sindaco di Casignana e all’Ufficio del Commissario delegato per il superamento della criticità ambientale della Calabria nonché alla Procura della Repubblica di Locri, competente per territorio.
Il sindaco Crinò è stato così pesantemente smentito dalla responsabile Arpacal, dottoressa Angela Bruna Cardile, che da un lato ha ribadito che mai l’Arpacal ha affermato che la discarica non avesse criticità, dall’ altro ha sottolineato che la sua riapertura è avvenuta senza il parere favorevole dell’Arpacal. È stato il commissario delegato per il superamento dell’Emergenza ambientale, questore Vincenzo Speranza – ha sostanzialmente affermato la dirigente dell’Arpacal – che si è assunto la responsabilità di riaprirla e non perché l’Arpacal ne avesse certificato la piena idoneità.
Questo sostanzialmente quanto emerso ieri a seguito dell’ennesimo sopralluogo effettuato nel sito della discarica, sulla collinetta di contrada Petrosi, effettuato dalla responsabile dell’Arpacal di Reggio Calabria, dottoressa Cardile, ancora una volta dietro “denunzia” del comitato “No discarica a Casignana” che ha segnalato il continuo inquinamento di percolato nel sottostante vallone Rambotta.
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