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Preso Antonio Caia,
in casa un arsenale
Manette per altri due

I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato a Corigliano Calabro il latitante Antonio Caia, di 42 anni, nato a Scilla e residente a Seminara (Reggio Calabria). Caia, ritenuto affiliato alla cosche di 'ndrangheta di Seminara, è inserito nell'elenco dei latitanti più pericolosi stilato del Ministero dell'Interno. L'uomo si nascondeva in un'abitazione nelle vicinanze di Corigliano Calabro. (ANSA)

Sparì dalla circolazione quando sfuggì nella aprile del 2009 all'operazione Artemisia. 
Nel 2007 sfuggì a un agguato nel territorio di Seminara mentre si trovava insieme a Carmelo Romeo a bordo di uno scooter, subendo un tentativo di omicidio.
I due furono gravemente feriti ma se la cavarono. L'operazione Artemisia, coordinata dalla DDA di Reggio Calabria, colpì le cosche di 'ndrangheta che imperversavano nel territorio di Seminara.

Era insieme alla moglie e ad un'altra persona, risultata proprietaria dell'abitazione in cui aveva trovato rifugio, Antonio Caia, il latitante arrestato a Corigliano Calabro dai carabinieri del comando di Reggio Calabria che hanno operato sotto le direttive della Dda reggina. All'interno dell'abitazione i militari hanno trovato armi, un kalashnikov e una pistola, e della droga. Caia, ritenuto un elemento di spicco delle cosche operanti nella zona di Seminara (Reggio Calabria) si era reso irreperibile prima che gli venisse notificato un ordine di custodia cautelare dopo la condanna nell'ambito del processo denominato Artemisia sulla faida di Seminara. Il latitante, probabilmente, si era allontanato dalla zona del reggino anche perché temeva per la propria vita. (ANSA).

Non ha opposto resistenza Antonio Caia quando i carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria e quelli del reparto Cacciatori hanno fatto irruzione nell'abitazione di Corigliano presa in affitto da un presunto fiancheggiatore, Gennaro Lo Canto, di 38 anni, che è stato fermato. All'interno dell'appartamento, che il latitante condivideva con la moglie, Concetta Gioffré, i militari hanno trovato e sequestrato armi (un kalasnhikov e una pistola), circa due chili di sostanza stupefacente tra cocaina ed eroina e denaro contante per alcune migliaia di euro. Nel corso di una conferenza stampa a Reggio Calabria, presente il procuratore aggiunto della Dda Michele Prestipino, il comandante provinciale dei carabinieri colonnello Lorenzo Falseri, ha ricordato i precedenti dell'arrestato, definito "elemento di primo piano della 'ndrangheta della Piana di Gioia Tauro'', che aveva già scontato negli anni novanta 14 anni di reclusione per associazione mafiosa e traffico di sostanze stupefacenti. "Nel 2007 - ha proseguito Falseri - Antonio Caia era tornato a Seminara riaggregando il proprio nucleo malavitoso originario con il gruppo Santaiti ed aprendo uno scontro sanguinoso con gli avversari, i Gioffré detti "ndoli". In quel periodo Caia fu gravemente ferito in un agguato. Temendo di essere ucciso venne dimesso su sua richiesta dall'ospedale e allontanato da Seminara con la "protezione" del gruppo rom degli Abruzzese, molto attivo a Corigliano Calabro, all'interno di un suv blindato, con lo stesso Caia munito di corpetto antiproiettile. L'uomo era ricercato perché aveva ricevuto una condanna a 12 anni di reclusione per estorsione e associazione mafiosa a seguito dell'operazione Artemisia. (ANSA).

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