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Aborto con asportazione
dell’utero, non luogo a
procedere per 7 medici

Ospedale di Locri

A distanza di 4 anni dalla denuncia di una paziente, per un presunto caso di malasanità, il gup presso il tribunale di Locri ha emesso sentenza di non luogo a procedere, «perché il fatto non sussiste», nei confronti dei dottori Marisa Cristiano, Annamaria Lombardo, Francesco Zappia, Domenico Tallarida, Domenico Modesto, Giovanni Minnici e Giuseppe Bonavita, tutti sanitari in servizio al reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale civile di Locri. La querela nei loro confronti era stata sporta nel marzo del 2009, all’esito di un aborto interno da una donna che, dopo essere stata sottoposta a svuotamento della cavità uterina, avrebbe subito una pessima esecuzione dell’intervento, con una conseguente grave forma di sepsi infettiva e diffusa accompagnata da sospetta peritonite, per le quali a distanza di qualche giorno è stata sottoposta a un nuovo intervento chirurgico di asportazione dell’utero, onde prevenire il rischio di danni ancor più gravi alla salute della paziente. L’istruttoria in sede penale, seguita alla denuncia, ha visto eseguite ben tre perizie d’u f f icio che accertavano un originario intervento chirurgico finalizzato a un raschiamento endo-uterino risolutivo per il quale secondo l’accusa si sarebbe manifestata successivamente una serie di problemi di natura infettiva e peritoneale che avrebbe giustificato l’a vvenuta asportazione dell’utero della donna.

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