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Traffico internazionale
di cocaina, chiesti dal
pm 3 secoli di carcere

meta

Un vorticoso giro di cocaina  tra il Sud America e l’Europa, transitando per il porto di Gioia Tauro o per quello di Livorno. Oltre due tonnellate e mezzo di “neve” sequestrate gli anni scorsi a Gioia Tauro, Livorno e Bogotà (Colombia). Devono rispondere di reati gravi e rischiano pene pesanti per 300 anni complessivi – così come ha invocato il pm antimafia Alessandro Cerreti – i 19 imputati del processo “Meta 2010” che hanno scelto il rito abbreviato. Il pm ha chiesto, inoltre, pene pecuniarie che oscillano tra i 200 e i 260 mila euro e la confisca di tutti i beni (macchine di lusso, tra l'altro una Ferrari, motociclette, terreni, conti correnti, società) per un valore ingente. Tra i 21 imputati (due hanno scelto il giudizio immediato), il vibonese Giuseppe Topia è considerato dall’accusa tra i capi dell’associazione ed è il genero di Ettore Tassi, imputato in “All inside” per intestazione fittizia di beni a favore della cosca Pesce.

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