Quando piove bisogna usare gli ombrelli e non solo per uscire all’aperto. Lo Scatolone fa acqua da tutte le parti, nel senso letterale del termine. Basta un’acquazzone un po’ più intenso per trasformare la struttura sportiva da campo di basket a piscina. Una situazione difficile che le numerose società sportive che gravitano attorno alla struttura denunciano da oltre un anno. Senza ricevere risposte dalle istituzioni. Non si tratta di semplici infiltrazioni ma di pioggia. Tanto da far saltare i calendari di diverse competizioni.
Ormai prima di disputare una partita si controllano le previsioni meteo. Il calendario del campionato di C2 in più occasioni ha dovuto spostare le date previste per recuperare le partite, così come le oltre dieci società dilettantistiche costrette tra mille difficoltà ad “adattare” il calendario ai millimetri di pioggia caduta. Una storia che va avanti da parecchio. «Il Comune all’inizio della stagione ha fornito i calendari per gli allenamenti e le partite, e così le società con grossi sacrifici si sono iscritte ai campionati – spiegano gli utenti della struttura –, ma prima c’è stato il problema dei profughi che sono stati ospitati nella struttura, poi è arrivata la stagione delle piogge. Fatto sta che le partite da parecchio tempo vengono spostate e questo comporta una spesa aggiuntiva, per ogni partita spostata la società deve pagare una sorta di “penale” di 50 euro». Tante risorse che pesano sulle spalle delle società, pagamenti con cui avere accesso a una struttura «fatiscente che non garantisce nessun tipo di servizio», denunciano atleti e dirigenti. «Eppure – spiegano – non servirebbero chi sa quali investimenti, per consentirci di fruire della struttura». Pare che il problema delle infiltrazioni sia dettato dalla pulizia delle canalette di scolo dell’acqua piovana. «I canali sono intasati e così l’acqua non può defluire e s’infiltra nella struttura».
Caricamento commenti
Commenta la notizia