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Illustrato l'accorpamento salva-ospedale

L'Ospedale "TIberio Evoli" di Melito

La linea tracciata dal governatore Giuseppe Scopelliti è orientata a una piena rinascita del Tiberio Evoli”. Per l’ospedale di corso Garibaldi, i cui destini sono radicalmente mutati rispetto a quanto era stato ipotizziato con l’Atto aziendale, è previsto non solo il mantenimento dell’esistente ma addirittura il suo potenziamento.
Presentato nella mattinata di ieri, il progetto sarà sviluppato in due tempi: la prima fase sarà dedicata all’integrazione funzionale con l’Azienda ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli, nella seconda, invece, verrà formalizzato il definitivo accorpamento tra le due realtà sanitarie, destinate pertanto a diventare in un futuro prossimo un’unica creatura.  Le parole del presidente della Regione in proposito sono state più che eloquenti.

Nei dettagli tecnici del processo di accorpamento è entrato il direttore generale Bellinvia. «Si partirà – ha chiarito – con un’integrazione che porterà alla stipula di una tripla convenzione (attività radiologica, ortopedica e chirurgica), per poi passare alla fase dell’integrazione gestionale, istituzionale e professionale. Il Tiberio Evoli avrà la possibilità di mantenere i 55 posti letto già assegnati (15 Chirugia, 10 di Ortopedia, 10 di Ginecologia e 20 di Medicina)».  In un secondo momento verranno messe a punto due piattaforme di assistenza media, afferenti alla Chirurgia e alla Medicina, nonché all’area dei servizi.
Da parte sua il direttore generale dell’Asp, Squillacioti ha precisato che «si guarderà anche alla sanità territoriale»,

 

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