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Il pm chiede l'ergastolo

«Condanna all’ergastolo»: rimbomba nelle aule della Corte d’Assise al Cedir (presidente Vincenzo Pedone) la richiesta di condanna pronunciata dal pm Antonella Crisafulli nei confronti di Antonino Perla, il giovane ritenuto l’assassino  di Eduardo Bruciafreddo, il 28enne del rione Ravagnese ucciso a colpi di pistola nella serata del 3 agosto 2010 sotto casa in via Abate Sant’Elia.
Una requisitoria severa e approfondita indicando non solo le accuse nei confronti del presunto killer, ma anche la dinamica omicida e soprattutto il movente. Le ragioni che avrebbero spinto Antonino Perla a sparare Eduardo Bruciafreddo. 
Ribadita dal pm la ricostruzione, già fatta in aula dagli investigatori della Squadra Mobile che hanno condotto le indagini: una vendetta per un litigio in un locale notturno. Accuse, pesanti come un macigno, che nella prossima udienza, in calendario lunedì 25 marzo, proveranno a ribaltare i componenti il collegio difensivo, gli avvocati Francesco Calabrese e Carlo Morace.

«Condanna all’ergastolo»: rimbomba nelle aule della Corte d’Assise al Cedir (presidente Vincenzo Pedone) la richiesta di condanna pronunciata dal pm Antonella Crisafulli nei confronti di Antonino Perla, il giovane ritenuto l’assassino  di Eduardo Bruciafreddo, il 28enne del rione Ravagnese ucciso a colpi di pistola nella serata del 3 agosto 2010 sotto casa in via Abate Sant’Elia.Una requisitoria severa e approfondita indicando non solo le accuse nei confronti del presunto killer, ma anche la dinamica omicida e soprattutto il movente. Le ragioni che avrebbero spinto Antonino Perla a sparare Eduardo Bruciafreddo. Ribadita dal pm la ricostruzione, già fatta in aula dagli investigatori della Squadra Mobile che hanno condotto le indagini: una vendetta per un litigio in un locale notturno. Accuse, pesanti come un macigno, che nella prossima udienza, in calendario lunedì 25 marzo, proveranno a ribaltare i componenti il collegio difensivo, gli avvocati Francesco Calabrese e Carlo Morace.

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