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Maxi sequestro
a imprenditore
vicino 'ndrangheta

I finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sottoposto a sequestro preventivo un'importante azienda agricola e zootecnica, situata in una nota località turistica della Basilicata, riconducibile ad un imprenditore calabrese che vive da anni a Roma. L'operazione, corollario di una più ampia indagine dei finanzieri del Gico (Gruppo Investigazioni Criminalità Organizzata) del Nucleo Polizia Tributaria di Roma, coordinati dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, ha messo in luce come un imprenditore calabrese, per eludere la normativa antimafia, abbia fittiziamente intestato a prestanome beni e società pur incassandone i relativi utili. In alcuni casi l'imprenditore, inserito in ambienti criminali, ha agito anche per agevolare, seppur indirettamente, le attività illecite del clan 'Muto', una potente 'ndrina calabrese che, attiva nel comune di Cetraro (Cs), ha esteso la sua operativita' anche a Roma. Grazie alle fittizie intestazioni societarie, l'uomo, sconosciuto al Fisco nell'ultimo decennio, ha avuto la disponibilità di un ingente patrimonio immobiliare, stimato in 40 milioni di euro, e beni di lusso tra i quali anche due Ferrari, una Porsche e due Hummer, tutti già confiscati. L'azienda sottoposta a sequestro occupa una superficie di circa 40.000 metri quadrati, in cui sono ubicati 26 fabbricati, di cui 12 bungalow e diversi mezzi ed attrezzature agricole e commerciali, del valore complessivo pari a circa 2,5 milioni di euro.(ANSA).

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