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Sette condanne e un'assoluzione

L'interno dell'aula bunker di Reggio durante la deposizione di un pentito

Sette condanne e un’assoluzione. Il processo “Lancio” (a cui è stato accorpato “Reggio nord”) è andato in archivio con una sentenza all’insegna di forti riduzioni di pene rispetto alle richieste, severe, della Procura distrettuale antimafia. 
Il gup Massimo Minniti ha condannato Giuseppe Barillà (4 anni e 4 mesi di reclusione), Bernardo Vittorio Pedullà (3 anni), Massimiliano Richichi (4 anni e 8 mesi), Pasquale Richichi (3 anni), Domenico Viglianisi (8 anni), Mariangela Amato (4 anni) e Margherita Tegano (4 anni). Assolto, l’unica tra le otto persone che hanno scelto di essere giudicate con il rito abbreviato, Pietro Siclari «per non aver commesso il fatto». 
Il gup ha deciso il risarcimento danni nei confronti delle parti civili: 35 mila euro al Ministero dell’Interno per conto della Presidenza del Consiglio, 40 mila alla Regione Calabria, 45 alla Provincia di Reggio, 50 mila al Comune di Reggio.
Il dispositivo di sentenza è stato letto nel pomeriggio di ieri dal gup Massimo Minniti nell’aula bunker sul viale Calabria 

Sette condanne e un’assoluzione. Il processo “Lancio” (a cui è stato accorpato “Reggio nord”) è andato in archivio con una sentenza all’insegna di forti riduzioni di pene rispetto alle richieste, severe, della Procura distrettuale antimafia. Il gup Massimo Minniti ha condannato Giuseppe Barillà (4 anni e 4 mesi di reclusione), Bernardo Vittorio Pedullà (3 anni), Massimiliano Richichi (4 anni e 8 mesi), Pasquale Richichi (3 anni), Domenico Viglianisi (8 anni), Mariangela Amato (4 anni) e Margherita Tegano (4 anni). Assolto, l’unica tra le otto persone che hanno scelto di essere giudicate con il rito abbreviato, Pietro Siclari «per non aver commesso il fatto». Il gup ha deciso il risarcimento danni nei confronti delle parti civili: 35 mila euro al Ministero dell’Interno per conto della Presidenza del Consiglio, 40 mila alla Regione Calabria, 45 alla Provincia di Reggio, 50 mila al Comune di Reggio.Il dispositivo di sentenza è stato letto nel pomeriggio di ieri dal gup Massimo Minniti nell’aula bunker sul viale Calabria 

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