Potrebbero essere i tre punti della speranza. Quelli probabilmente che alla fine peseranno e anche tanto nella classifica ancora incerta ma sicuramente più confortante. Prova di grande orgoglio quella degli amaranto. Prova di carattere e anche di bel gioco. Il Bari avversario difficile e certamente con maggiori qualità della Reggina, alla fine si è arreso. Le ha tentate tutte ma Ghezzal in particolare lo ha tradito. La velocità e la rapidità di manovra non hanno premiato la squadra pugliese che si è spesso “incartata” in zona gol. Per la Reggina tre punti d’oro e un tonico importante per il morale. Il gol lampo di Di Michele, ormai alla sesta segnatura, ha indubbiamente caricato la squadra che, rispetto ad altre occasioni, ha tenuto il campo e ha saputo soffrire e sopperire ad alcune lacune in fase di impostazione. Partita molto interessante. Pillon si attiene a quanto detto un giorno prima della gara. Lo fa schierando una Reggina più offensiva e cambiando anche qualche uomo. Toglie Antonazzo e Comi e inserisce Sarno e Gerardi. Un 3-4-3 mascherato. In buona sostanza Sarno gioca dal 1’ dietro le due punte Gerardi e Di Michele. Torrente dall’altra parte non viene meno alle sue “abitudini” e schiera l’usuale 4-3-3. Reggina d’assalto. Infatti appena 40 secondi che va in vantaggio. Azione in percussione di Barillà sulla sinistra e palla per Di Michele che manda la palla nell’angolino basso alla sinistra di Lamanna. Subito dopo (4’) è Ely a sfiorare il secondo gol: il suo colpo di testa sfiora il palo sempre alla sinistra del portiere pugliese. Man mano che passano i minuti la gara assume i contorni dell’equili - brio. Sposta il baricentro il Bari ma le sue azioni pur rapide non portano a conclusioni interessanti. Più pericolosa la Reggina che può raddoppiare con Di Michele al 29’: il suo tiro viene respinto da Lamanna. Il Bari ha una reazione e al 35’ è Romizzi ad impegnare in una parata a terra Baiocco. Pillon è costretto a cambiare Colucci, claudicante. La gara è comunque piacevole. Buone le geometrie della Reggina brava anche ad occupare gli spazi. Cosa non usuale. Il finale è però del Bari ed è bravo Baiocco a parare un colpo di testa di Tallo su angolo di Iunco. Considerazioni positive sulla Reggina. Lontana anni luce la prova di Varese. Più squadra, più attenta, più concentrata. Tanti gli applausi anche. I primi minuti della ripresa vedono ancora la Reggina in attacco. Arnellino ci prova al 6’, ma la palla sfiora la base del palo alla destra di Lamanna. Intanto Torrente ha provveduto a cambiare Romizzi con Bellomo. Risponde il Bari con Rossi al 10’: la coordinazione è errata e la palla da buona posizione va alta sopra la traversa. Il Bari sciupa al 13’un’occasio - ne colossale: Ghezzal ha l’abilità di sbagliare. Lo stesso Ghezzal si ripete un minuto dopo. Comunque si rivela indovinato il cambio di Torrente: Bellomo è il quid in più ed è lui ad alimentare con intelligenza l’azione offensiva dei pugliesi. I ritmi sono sempre intensi e il gioco si mantiene sempre gradevole. Le offensive del Bari si fanno comunque più rare. È la Reggina ad avere più fiato in corpo e a non disdegnare attacchi frequenti. Il Bari anche negli assalti finali non è lucido. E la Reggina a differenza di tante altre volte, libera e spazza l’area con decisione.
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