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Momenti di tensione tra disoccupati e amministratori, poi scoppia il dialogo

 

Un centinaio di disoccupati rosarnesi, tra cui numerose donne, è sceso in piazza, ieri mattina, per lanciare ancora una volta l’allarme circa il grave stato occupazionale che sta mettendo in ginocchio la cittadina pianigiana, e per chiedere all’amministrazione comunale, in primis al sindaco Elisabetta Tripodi, di farsi promotrice di iniziative che possano stimolare occasioni di lavoro e consentire loro di inserirsi nel tessuto produttivo cittadino. Il punto d’arrivo della manifestazione, organizzata dal “Comitato spontaneo dei disoccupati rosarnesi”, è stato proprio il Municipio. 
Appena il corteo, in modo del tutto pacifico, è giunto davanti a Palazzo San Giovanni, il sindaco Tripodi, assieme al vicesindaco Carmelo Cannatà e all’assessore Francesco Bonelli, si è fatta incontro ai manifestanti per chiedere loro il perché di una iniziativa simile, considerata l’ampia disponibilità ad ascoltarli espressa attraverso numerosi incontri con i rappresentanti del Comitato. Superato un primo momento di tensione, generato dall’accusa agli amministratori di «essere venuti meno alle promesse e di avere abbandonato il movimento al proprio destino», la manifestazione si è incanalata verso il dialogo. 

Un centinaio di disoccupati rosarnesi, tra cui numerose donne, è sceso in piazza, ieri mattina, per lanciare ancora una volta l’allarme circa il grave stato occupazionale che sta mettendo in ginocchio la cittadina pianigiana, e per chiedere all’amministrazione comunale, in primis al sindaco Elisabetta Tripodi, di farsi promotrice di iniziative che possano stimolare occasioni di lavoro e consentire loro di inserirsi nel tessuto produttivo cittadino. Il punto d’arrivo della manifestazione, organizzata dal “Comitato spontaneo dei disoccupati rosarnesi”, è stato proprio il Municipio. Appena il corteo, in modo del tutto pacifico, è giunto davanti a Palazzo San Giovanni, il sindaco Tripodi, assieme al vicesindaco Carmelo Cannatà e all’assessore Francesco Bonelli, si è fatta incontro ai manifestanti per chiedere loro il perché di una iniziativa simile, considerata l’ampia disponibilità ad ascoltarli espressa attraverso numerosi incontri con i rappresentanti del Comitato. Superato un primo momento di tensione, generato dall’accusa agli amministratori di «essere venuti meno alle promesse e di avere abbandonato il movimento al proprio destino», la manifestazione si è incanalata verso il dialogo. 

 

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