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Lo strapotere dei De Stefano

L'interno dell'aula bunker di Reggio durante la deposizione di un pentito

La potenza dei De Stefano. Lo strapotere della dinastia mafiosa di Archi emerge con solare evidenza anche dalla testimonianza del colonnello Stefano Russo nell'ambito del processo “Meta”. L'ex comandante del Ros dei carabinieri di Reggio, sollecitato dalle domande del sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia Giuseppe Lombardo, ha relazionato sui contenuti della “cimice” piazzata nella villa di Bovalino dove risiedeva il boss di San Luca Giuseppe Peppe “Gambazza”. Proprio dalla chiacchierate in libertà tra il padrone di casa e l'amico Giovanni Ficara, uno dei vertici della cosca di 'ndrangheta “Latella-Ficara” che domina i rioni della periferia sud della città, Ravagnese-Saracinello-Arangea, si evince il ruolo di “dominus” dei Destefano. «Ci rivolgiamo a loro anche per un mal di testa» confessa convinto Giovanni Ficara con il doppio obiettivo, questa è l'analisi degli investigatori del Raggruppamento operativo speciale, di evidenziare il rapporto di privilegiato che i Ficara godevano con i De Stefano e porre in risalto «il livello superiore sul quale erano posizionato gli eredi di Giorgio e Paolo De Stefano». 
Parlano a lungo Giovanni Ficara e Peppe Pelle nella villa di Bovalino. Non sanno, né immaginano di essere intercettati

La potenza dei De Stefano. Lo strapotere della dinastia mafiosa di Archi emerge con solare evidenza anche dalla testimonianza del colonnello Stefano Russo nell'ambito del processo “Meta”. L'ex comandante del Ros dei carabinieri di Reggio, sollecitato dalle domande del sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia Giuseppe Lombardo, ha relazionato sui contenuti della “cimice” piazzata nella villa di Bovalino dove risiedeva il boss di San Luca Giuseppe Peppe “Gambazza”. Proprio dalla chiacchierate in libertà tra il padrone di casa e l'amico Giovanni Ficara, uno dei vertici della cosca di 'ndrangheta “Latella-Ficara” che domina i rioni della periferia sud della città, Ravagnese-Saracinello-Arangea, si evince il ruolo di “dominus” dei Destefano. «Ci rivolgiamo a loro anche per un mal di testa» confessa convinto Giovanni Ficara con il doppio obiettivo, questa è l'analisi degli investigatori del Raggruppamento operativo speciale, di evidenziare il rapporto di privilegiato che i Ficara godevano con i De Stefano e porre in risalto «il livello superiore sul quale erano posizionato gli eredi di Giorgio e Paolo De Stefano». Parlano a lungo Giovanni Ficara e Peppe Pelle nella villa di Bovalino. Non sanno, né immaginano di essere intercettati

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