"L'obiettivo dell'Anas, un traguardo certamente ambizioso, è quello di completare tutti i lavori, finanziati e già avviati, sulla nuova A3 Salerno-Reggio Calabria entro la fine del 2013". A dirlo è stato l'amministratore unico dell'Anas Pietro Ciucci, intervenendo al convegno, moderato dal giornalista Rai Dario Laruffa, "Mobilità e turismo", organizzato dall'Anas a Santa Trada di Villa San Giovanni, alla presenza del presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti e del prof. Domenico De Masi, del dipartimento di Scienze sociali dell'Università La Sapienza di Roma. Ciucci ha confermato la consegna definitiva di 365 km di tracciato. "Resteranno - ha aggiunto - solo 58 km già progettati, ma al momento non ancora finanziati. Al termine, il termine di percorrenza tra Salerno e Reggio sarà inferiore alle 4 ore". Ciucci ha parlato di obiettivo "inimmaginabile solo due o tre anni fa, considerando la condizione dei lavori di allora. La data di fine luglio, entro cui contiamo di chiudere definitivamente molti cantieri sarà per noi un esame. Per l'estate, infatti, resteranno solo 10 km di tratto ad unica carreggiata. Ma si tratterà di carreggiate che fanno parte del nuovo tracciato, molto più larghe delle precedenti". "Nell'immaginario collettivo - ha proseguito - la Calabria é arretrata dal punto di vista infrastrutturale. Sono convinto che già questa estate e, soprattutto, quando avremo completato tutti i lavori in corso, questo giudizio cambierà progressivamente. Anche i lavori della statale 106 che sono già ultimati e gli altri che si termineranno, nei prossimi mesi, potranno contribuire al rilancio del turismo in questa regione". Obiettivo per il quale De Masi ha invitato i calabresi "a cambiare testa". "Non bastano le infrastrutture - ha detto -. Il turismo deve essere l'obiettivo dell'intera collettività. Mentre qui ci rassegniamo, in altre parti del mondo vanno velocissimi. Il turismo per la Calabria deve diventare prioritario, al contrario di quanto fatto negli anni '70 quando ci si illuse sulla industrializzazione, mentre altre deindustrializzavano''.
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