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Metromare, servizio
sempre a rischio

metromare

Una netta riduzione delle corse, nella migliore delle ipotesi. Con lo spettro della totale sospensione del servizio. Quello della metromare scade a fine mese, entro il 28 serve la nuova proroga ma servono soprattutto le risorse per mantenere attivo ed efficiente il collegamento veloce tra le due sponde dello stretto. E qui sta il problema. Il Ministero dei Trasporti ha elaborato una bozza di offerta che prevede un finanziamento di 3 milioni di euro per i prossimi sei mesi. Una cifra che non basta per garantire le corse attuali. Con i parametri del vecchio bando dovevano essere messi a disposizione del consorzio almeno 4 milioni e mezzo. E considerate le modifiche fiscali e gli aumenti del costo del lavoro la cifra necessaria per mantenere la Metromare di oggi arriva fino a sei milioni. Con la metà delle risorse il rischio è che vengano dimezzate le corse. L’allarme lo lancia l’Orsa insieme a comitato pendolari dello stretto, dimensione trasporti e lega delle autonomie siciliana. “Il rischio è un ulteriore scadimento qualitativo e quantitativo del servizio, che già adesso è insufficiente a garantire le esigenze dei pendolari” . Il pericolo più serio è che il consorzio non accetti le condizioni e rinunci alla nuova proroga. A pagare il prezzo più alto sarebbero le città che si affacciano sullo Stretto. Orsa e comitati chiamano in causa i governi regionali siciliano e calabrese. Vogliono che si facciano sentire dal governo nazionale, che chiedano più risorse, che spieghino quanto importante è il collegamento velolce tra le due sponde dello stretto. Il servizio va reso più efficiente, i collegamenti intensificati, gli orari adeguati alle esigenze dei pendolari. Servierebbero anche i fondi per completare gli approdi dimenticati, quelli che dovevano nascere a Papardo e Annunziata. E invece si parla ancora di tagli.

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