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Il capo crimine,
il candidato e
gli appalti

Sono tre i fac-simile di un candidato alla carica di consigliere regionale per le elezioni del marzo 2010 che stati trovati e sequestrati presso il casolare di campagna nella disponibilità di Domenico Oppedisano, inteso “don Mico”, capo crimine della ’ndrangheta. Il materiale elettorale è stato scoperto dai carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria nel corso della perquisizione eseguita il 13 luglio 2010, giorno in cui è scattata l’operazione “Il Crimine” su richiesta della Procura distrettuale di Reggio Calabria nei confronti di centinaia di soggetti ritenuti, a vario titolo, appartenenti alla ’ndrangheta, quale struttura suddivisa in locali e mandamenti unificati da una sorta di cupola chiamata “Provincia”, al cui vertice ci sarebbe, almeno dal 2009, proprio Domenico Oppedisano, l’83enne anziano patriarca residente a Rosarno. Ed è proprio all’interno del casolare di campagna che i carabinieri del reparto operativo (nucleo investigativo del comando reggino) collegano nella diretta disponibilità del rosarnese, che è stato trovato, dentro un cassetto di un mobile collocato all’ingresso, i tre fac-simile per le elezioni del presidente della giunta regionale e del consiglio regionale della Calabria, circoscrizione elettorale di Reggio Calabria, dei giorni 28 e 29 marzo 2010, riconducibili a un candidato di Siderno, in corsa per uno dei maggiori partiti in competizione per guidare il governo calabrese. Da rilevare che in un cassetto dello stesso mobile i carabinieri hanno trovato e sequestrato anche un foglietto di carta manoscritto ed a firma di tale “Mimmo”.

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