Erano le ore 10 di questa mattina, quando il consigliere regionale sospeso Antonio Rappoccio – imputato in un processo per truffa elettorale aggravata e associazione per delinquere in cui la Regione si è costituita parte civile e indagato per peculato in un altro procedimento in cui la Regione è parte offesa – ha comunicato all’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale che il Tribunale di Reggio Calabria (presidente Andrea Esposito, Luigi Varrecchione e Mattia Fiorentini a latere) lo scorso 10 luglio l’ha reso un uomo libero revocando anche la misura degli arresti domiciliari.
La comunicazione di Rappoccio non è fine a se stessa ma mira al bersaglio grosso: ottenere il reintegro in Consiglio al posto dell’avv. Aurelio Chizzoniti.
Erano le ore 10 di questa mattina, quando il consigliere regionale sospeso Antonio Rappoccio – imputato in un processo per truffa elettorale aggravata e associazione per delinquere in cui la Regione si è costituita parte civile e indagato per peculato in un altro procedimento in cui la Regione è parte offesa – ha comunicato all’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale che il Tribunale di Reggio Calabria (presidente Andrea Esposito, Luigi Varrecchione e Mattia Fiorentini a latere) lo scorso 10 luglio l’ha reso un uomo libero revocando anche la misura degli arresti domiciliari.La comunicazione di Rappoccio non è fine a se stessa ma mira al bersaglio grosso: ottenere il reintegro in Consiglio al posto dell’avv. Aurelio Chizzoniti.
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