Due udienze in programma per completare la requisitoria, e stilare le richieste di condanne, del processo d’appello “Crimine”. Tra domani e mercoledì l’Ufficio di Procura generale, rappresentato in aula dall’avvocato generale Franco Scuderi e dai pm della Dda reggina (applicati per il procedimento di secondo grado) Antonio De Bernardo e Giovanni Musarò, completerà il proprio lavoro ribadendo le accuse ai tre mandamenti della cupola provinciale della ’ndrangheta di Reggio. Davanti ai giudici della seconda sezione della Corte d’Appello di Reggio (presidente Rosalia Gaeta, a latere Giuliana Campagna e Antonino Giacobello), ci sono 119 imputati, capi e gregari della ’ndrangheta di Reggio Calabria. Si tratta delle stesse persone che sono state già giudicate in primo grado davanti al gup di Reggio, Giuseppe Minutoli: i 92 imputati che hanno incassato il 9 marzo 2012 condanne per quasi 600 anni di carcere e i 27 che nonostante siano stati assolti si ritrovano ancora a giudizio per il ricorso avanzato dalla Direzione distrettuale antimafia reggina. Tra le persone che sono sotto accusa c’è anche il “capo dei capi”, l'anziano patriarca della mafia di Rosarno che avrebbe ricoperto il ruolo di “saggia guida” della criminalità organizzata reggina.
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