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Violentata, uccisa e
bruciata: preso il mostro

Tramortita a bastonate, o forse a sassate. Violentata e uccisa, forse non in quest’ordine. Dopo, a distanza di ore, nella notte, il cadavere bruciato. Così è stata ammazzata –ferocemente –Tetjana Kuropatyk, la badante ucraina di 41 anni trovata morta lunedì scorso a Brancaleone. L’assassino ha confessato ieri: è un rom, Gianluca Bevilacqua, 21 anni, fermato dai carabinieri giovedì mattina. Ha ammesso tutto al termine di un lunghissimo interrogatorio condotto dal procuratore della Repubblica di Locri, Luigi D’Alessio. Domenica scorsa la donna era sulla spiaggia di Brancaleone, a poca distanza dall’abitazione dove lavorava come badante, quando è stata avvicinata da Bevilacqua, il quale ha tentato un primo approccio sessuale. La donna si è opposta e il giovane l’ha colpita alla testa con un corpo contundente. Dopo averla tramortita o forse uccisa (saranno i risultati dell’autopsia a stabilirlo), l’ha trascinata in un canneto dove ne ha abusato sessualmente, per poi colpirla nuovamente alla testa. Il giovane ha poi lasciato il luogo dell’omicidio ed è tornato a casa dove, dopo essersi disfatto dei vestiti insanguinati, ha deciso di raccontare tutto alla madre. Alcune ore dopo, è tornato sul luogo del delitto ed ha incendiato il cadavere.

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