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I consulenti tecnici della difesa di scena al processo per il caso Fallara che si sta celebrando davanti al Tribunale collegiale presieduto da Olga Tarzia (giudici a latere Teresa De Pascale e Filippo Aragona). Un processo che vede sul banco degli imputati il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti (nelle vesti di ex sindaco) per i reati di falso ideologico e abuso d’ufficio, e i tre revisori dei conti dell’epoca, Carmelo Stracuzzi, Domenico D'Amico e Ruggero De Medici, sotto accusa solo per il reato di falso.Ieri sul banco dei testimoni, sentito dal pm Sara Ombra e dall’avvocato Aldo Labate, l’architetto Marcello Cammera, dirigente al Comune di Reggio anche negli anni della gestione Fallara. Si parte dai primi segnali di crisi di liquidità nelle casse di Palazzo San Giorgio: «A partire dal 2009 ho registrato qualche lamentela di ditte che non erano state pagate o che vantavano crediti con l’Amministrazione. Non era un problema di particolare evidenza, ma ho sollecitato la dottoressa Fallara di adempiere ai pagamenti. Rispondeva che i ritardi erano dovuti a problemi di liquidità e che avrebbe risolto la pendenza al più presto.

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