Aeroporto dello Stretto: piove sul bagnato. Nel pianificare l’inizio della stagione invernale, Alitalia non ha programmato 47 voli nel periodo che va dal 1 al 27 ottobre. A darne comunicazione è il presidente della Sogas, Carlo Alberto Porcino che manifesta il proprio disappunto e critica duramente le politiche dell’ex compagnia di bandiera. Un altro taglio, dunque, per le speranze dello scalo reggino. E stavolta di proporzioni assurde: comporta una perdita di 5 mila passeggeri in meno di un mese. Non è esagerato sostenere che questa scelta rischia di azzerare definitivamente le aspettative di ripresa e mettere in ginocchio l’Aeroporto dello Stretto. C’è da tenere in considerazione, comunque, un dettaglio non trascurabile: Alitalia sta vivendo una fase difficile per quanto attiene all’aspetto finanziario. L’altro ieri, infatti, l’ex compagnia di bandiera ha “bussato a denari” alla porta del Governo Letta, sostenendo che non aveva disponibilità neanche per l’acquisto del carburante. L’esecutivo, purtroppo, non è attualmente nelle condizioni di aprire i cordoni dalla borsa. In situazioni del genere, quando non si riesce a mantenere tutti gli standard, un’azienda procede a tagliare da qualche parte. Chi ipotizza che i tagli di Alitalia possano riguardare Fiumicino o Malpensa si rischia la camicia di forza. Ecco, allora, che come da consuetudine il “cetriolino” viene destinato sempre e comunque all’ortolano, ovvero agli aeroporti più piccoli. Come l’Aeroporto dello Stretto.
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