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Tenta estorsione
a imprendintore
fermato 43enne

Ha tentato di estorcere denaro ad un imprenditore edile facendogli trovare una bottiglia incendiaria vicino l'abitazione e chiedendogli denaro per il sostentamento dei parenti detenuti. Domenico Nasone, di 43 anni, affiliato alla cosca Nasone-Gaietti, è stato fermato dai carabinieri a Scilla in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Dda di Reggio Calabria con l'accusa di associazione mafiosa e tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.Il fermo di Domenico Nasone si collega agli esiti delle inchieste della Dda denominate Alba di Scilla 1, 2 e 3 che hanno portato, tra maggio e luglio 2012 e luglio 2013, all'arresto di 23 appartenenti alla cosca Nasone-Gaietti operante nel territorio di Scilla. Sedici degli arrestati, imputati a vario titolo di associazione mafiosa ed estorsione aggravata dal metodo mafioso, sono stati condannati dal Gup di Reggio Calabria a pene detentive tra i sei e i 16 anni di reclusione. Tra le persone condannate ci sono il padre Virgilio Giuseppe e il fratello Francesco, ritenuti ai vertici della cosca che, secondo le indagini, esercitava una ''capillare e continua pressione di tipo estorsivo a danno delle imprese impegnate nei lavori di ammodernamento dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria nel tratto ricadente sul territorio di Scilla''. Nasone, in concorso con il cugino Carina Angelo, in base alle indagini condotte dai carabinieri, malgrado gli ultimi esiti processuali, ha tentato ancora di estorcere somme di danaro all'imprenditore edile motivando le richieste con la necessità di sostenere economicamente i parenti in carcere. Decisiva per l'esito delle indagini è stata la collaborazione dell'imprenditore vittima dei tentativi di estorsione. (ANSA)

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