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Op. Araba Fenice
Spartizione a tavolino
dei lavori edili

cafiero de raho

Una vera e propria spartizione a tavolino tra le cosche di tutti i lavori di edilizia effettuati a Reggio Calabria affinché ogni famiglia di 'ndrangheta beneficiasse della propria quota di sostanziose entrate economiche. È il quadro che emerge dall'inchiesta Araba fenice della Dda di Reggio Calabria, che ha portato agli arresti eseguiti stamattina dalla Guardia di finanza. Le indagini hanno consentito di acquisire concreti elementi indiziari in ordine all'esistenza di una "cabina di regia" per l'accaparramento di importanti lavori edili tramite una serie di imprese, tutte legate direttamente o indirettamente, alle più note "famiglie di 'ndrangheta" della città. Dall'inchiesta è emerso, in particolare, uno stretto legame tra la famiglia di imprenditori edili reggini dei Calabrò ed un boss della 'ndrangheta, Rocco Musolino. Il legame avrebbe tratto origine dall'interesse manifestato dalla famiglia Calabrò ad edificare un imponente complesso edilizio su un terreno di proprietà di Musolino nel quartiere reggino di Ravagnese, territorio controllato dalla cosca Latella-Ficara. Il terreno era stato concesso da Musolino in permuta in cambio del 24% degli immobili realizzati. Per il buon esito dell'affare Giacomo Santo Calabrò e il figlio Antonino, titolari della società Edilsud, che figurano nell'elenco degli arrestati, si sarebbero serviti consapevolmente, per la fornitura di materiale oppure per l'esecuzione di lavori edili, di imprenditori risultati tutti legati alle varie cosche di Reggio Calabria. (ANSA).

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