Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Teresa Strangio,
appello a Napolitano

Il tribunale di Locri

Teresa Strangio, agli arresti domiciliari dopo una condannata in appello a 7 anni e 4 mesi per associazione mafiosa e sorella di Giovanni Strangio, condannato all'ergastolo per la strage di Duisburg del Ferragosto 2007, ha rivolto un appello ai ministri dell'Interno, della Giustizia, della Salute ''ma soprattutto al Capo dello Stato'' per ''fare luce sui provvedimenti Fehida'', condotti contro le cosche di San Luca. ''Vi imploro con grande civiltà - scrive la donna in una lunga lettera aperta - di aiutarmi, di far intervenire l'antimafia perché mi è stata rubata la libertà ingiustamente senza avere commesso nessun reato, mi sono stati rubati anni di vita e di salute che nessuno mai mi potrà restituire''. ''Ho protestato l'assurdo arresto - dice ancora Teresa Strangio - con uno sciopero della fame durato 5 lunghi mesi, alternato a quello della sete. In stato di anoressia sono stata sottoposta contro la mia volontà al Tso. Non racconto l'umiliazione che si prova''. Nella lettera, oltre a professare la propria innocenza, la donna afferma di essere ''affetta da numerose patologie che mi porterò a vita. Mi sono rovinata la salute per respingere accuse ingiustamente rivoltemi''. Quindi lamenta di avere scontato metà della pena e di non avere ottenuto benefici benché incensurata. Inoltre sostiene di non avere avuto permessi per potersi curare fuori dalla Calabria ''visto che qui sul territorio sono stata in cura ma senza risultati''. Teresa Strangio afferma anche che ad altre donne arrestate nell'ambito delle tre operazioni Fehida, ''nonostante i reati commessi, documentati dagli inquirenti, al momento della sentenza il reato di 416 bis è stato derubricato perché associate con i familiari. Io non ho avuto lo stesso trattamento sebbene su di me non ci sia né un'intercettazione, né un filmato né un'arma, ma accuse fondate solo su pregiudizi''. (ANSA).

Caricamento commenti

Commenta la notizia