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Droga, arrestati tre
studenti universitari
c'è anche un calabrese

La squadra mobile dell'Aquila ha arrestato tre studenti iscritti all'università del capoluogo, due siciliani e uno calabrese, con l'accusa di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti. Denunciato un quarto studente originario di Potenza, come gli altri domiciliato all'Aquila per motivi di studio.
Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati 320 grammi di droga, oltre a bilancini di precisione e dosi già pronte per lo spaccio.
Secondo gli investigatori, i tre ragazzi arrestati all'Aquila avevano messo su una sorta di piccola centrale operativa dello spaccio nella loro abitazione.
Gli
arrestati sono F.C., 22 anni, nato a Mistretta (Messina), studente di infermieristica, con precedenti specifici per droga essendo stato trovato nel 2008, da minorenne, in possesso di due panetti di hashish con 187 grammi a Cefalù in provincia di Palermo; F.B., 25, nato a Locri (Reggio Calabria), studente di riabilitazione psichiatrica; A.B., 23, nato a Palermo, studente di fisioterapia. Sono tutti domiciliati all'Aquila, in zona Pettino, per motivi di studio.
Tutto è cominciato ieri pomeriggio, quando, dopo un appostamento, è stato fermato e controllato un giovane, I.L., 21, che, a bordo di una Opel Corsa, era appena uscito da un'abitazione già sotto osservazione da parte dei poliziotti.
Originario di Potenza, universitario che frequenta Scienze motorie, è stato trovato con un involucro di cellophane contenente 51 grammi di marijuana. Il giovane ha raccontato spontaneamente che la droga era stata acquistata poco, per un importo di 250 euro, da un giovane di cui ha fatto il nome, che abitava al quarto piano dello stabile dove era stato visto uscire. Gli agenti hanno proceduto alla perquisizione domiciliare dell'appartamento al cui interno si trovavano cinque giovani. Ai tre è stata attribuita la marijuana, trovata in più stanze: un vaso in vetro e una scatola metallica con 58,75 grammi, tre vasi in vetro con 82,3 grammi, ancora un vaso in vetro con 48 involucri in carta argentata da un grammo ciascuno, già pronti per essere ceduti, una ciotola con dieci involucri in carta argentata di 121,14 grammi pronti per essere ceduti; due bilancini di precisione per la pesatura.
Gli altri due,
studenti universitari di fisioterapia e di psicologia, si sono dimostrati estranei ai fatti anche se si sta valutando l'ipotesi di favoreggiamento, visto che la cucina era a uso comune e che non potevano non sapere del giro di droga in casa; in più uno dei due ha ammesso di fumarne un po' ogni tanto. (ANSA)

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