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Un gruppo di operai
facilitava
l'importazione

Una "squadra" di dipendenti del porto di Gioia Tauro, che lavoravano all’interno dello scalo, era in grado di garantire la fuoriuscita di consistenti carichi di cocaina all’esterno della struttura, eludendo i controlli di polizia. È quanto è emerso dalle indagini della Guardia di finanza di Reggio Calabria, coordinate dalla Dda, che hanno condotto  all’operazione «Puerto liberado», con il fermo di 13 persone e la denuncia di altre 61.Tra i fermati ci sono alcuni dipendenti del porto gioiese, coinvolti nel traffico di cocaina. (ANSA).

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