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I carabinieri hanno setacciato la casa del delitto e l’auto di Pilato

   Assistiti dagli ufficiali e sottufficiali della compagnia carabinieri di Roccella Jonica, gli investigatori del Sis di Reggio Calabria hanno setacciato palmo a palmo l’abitazione di Monasterace, ricostruendo le fasi dell’uxoricidio e individuando anche alcuni particolari che finora non erano emersi. Secondo quanto sarebbe stato accertato, il giovane commerciante di Monasterace, non essendo in possesso delle chiavi di casa, si sarebbe introdotto nell’abitazione della moglie tra le 15,30 e le 15,40 di lunedì 18 agosto, dopo aver forzato e sollevato una delle tapparelle della casa, in particolare della cucina che è stata trovata rotta nella parte finale dagli investigatori del Sis di Reggio Calabria. Appena entrato nell’appartamento, Pilato, con la moglie già intenta a fuggire via verso l’uscio di casa, ha raggiunto e bloccato la coniuge nel corridoio e dopo averle puntato addosso la pistola calibro 7,65 priva di silenziatore, le ha sparato quasi a bruciapelo un colpo all’altezza della bocca. Poi, in rapida successione, per finirla, Pilato ha nuovamente indirizzato l’arma addosso alla moglie sparandole un secondo colpo in prossimità della tempia destra. Dopo aver preso in braccio il figlio di appena 2 anni che si trovava in casa insieme alla madre, Pilato è uscito dalla porta principale dell’abitazione, ha richiuso il portone d’ingresso, è sceso giù nel piazzale della palazzina e coll figlio è salito sulla Fiat Multipla intestata alla moglie, fuggendo via dal luogo del delitto. A distanza di circa mezzo chilometro Pilato si è fermato, ha consegnato, inventandosi una scusa, il bambino a uno dei genitori (entrambi erano all’oscuro dell’orribile crimine compiuto poco prima dal figlio) ed è fuggito via con l’auto dirigendosi verso Guardavalle Marina, dove i carabinieri hanno poi rinvenuto l’automobile, nei pressi della Stazione. La folle fuga di Pilato da Monasterace, dopo la brevissima sosta nelle vicinanze dell’abitazione dei genitori, è stata notata da un testimone oculare che ha riferito ai carabinieri di aver visto il giovane commerciante, intorno alle 15,50, sfrecciare ad altissima velocità lungo un rettilineo che attraversa la cittadina ionica. Nell’abitazione di Monasterace, inoltre, gli esperti del Sis hanno rinvenuto, vicino a un divano situato ad alcuni metri di distanza dal punto dove è stato trovato il corpo senza vita della donna, il secondo bossolo calibro 7,65. Si tratterebbe della pistolettata sparata da Pilato alla tempia della moglie. I rilievi dei carabinieri del Sis hanno pure interessato l’abitacolo dell’auto utilizzata da Pilato per fuggire. Gli accertamenti sono stati finalizzati alla ricerca di antimonio e bario, elementi che dopo gli spari potrebbero aver “inquina - to” le mani e gli indumenti dell’uxoricida (e quelli del figlioletto tant’è che il pm ha ordinato, su richiesta anche dei legali della famiglia Cirillo, il sequestro dei vestiti indossati dal bambino il pomeriggio del 18 agosto scorso) e tutte le parti dell’autovet - tura (volante, cambio, maniglia dello sportello...) utilizzata per la fuga.

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