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Si svolge nel Comasco
la processione... vietata

Agli inizi degli anni '70 avevano
voluto una copia perfetta della statua di San Bartolomeo
custodita nel santuario di Giffone in provincia di Reggio
Calabria, e una processione simile a quella del paese di
origine. Ma mai, i calabresi immigrati al Nord, avrebbero
immaginato o sperato che la festa 'surrogato', voluta per
sentirsi vicini alla loro terra, sarebbe arrivata a sostituire
la principale. E per una volta i pullman di fedeli compiranno il
percorso inverso.
   Dalla Calabria nel comasco, Fino Mornasco, località Andrate,
domani per San Bartolomeo, uno degli apostoli venerati in
particolare nel sud d'Italia. Tra i paesi di cui è patrono c'è
Giffone che lo celebra ogni 24 agosto. Ma quest'anno la
tradizionale processione non si è svolta dopo lo scandalo
dell'inchino a Oppido Mamertina. Il vescovo di Oppido, della cui
diocesi Giffone fa parte, ha proibito a tempo indeterminato
tutte le processioni. Così anche San Bartolomeo è rimasto chiuso
nel santuario. A Giffone, ma non ad Andrate dove da 45 anni, una
settimana dopo, il 31 agosto festeggiano il santo. Domani quindi
sono attesi migliaia di pellegrini e fedeli in più. Dal resto
della Lombardia, dalla Svizzera, dove la comunità calabra è
molto numerosa e dallo stesso comune di Giffone. 
     "Certo, arriverà molta più gente, tutti quelli che non
hanno potuto tributare la loro devozione al santo in Calabria -
spiega uno degli organizzatori, Pino Mandaglio - Ma mi
raccomando che non si confondano i concetti: la mafia o la
'ndrangheta non c'entrano proprio nulla, qui parliamo di fedeli,
noi con fenomeni come l'inchino non abbiamo nulla a che fare".
Di sicuro la folta comunità calabrese che gli altri anni
raggiungeva Giffone il 24 agosto per la processione del santo
patrono, quest'anno  ha rinunciato e si riverserà ad Andrate.
"Arriverà anche un pulmann dalla Calabria - spiega Mandaglio -
ma anche questo è sempre avvenuto".
   La festa negli anni è diventata sempre più imponente. Le
cronache parlano di una memorabile alla fine degli anni '70
quando si esibì Mino Reitano, il cantautore calabrese che viveva
in Brianza ed è morto nel 2009. Durante la processione
tradizionalmente la statua viene portata a spalla dagli
emigrati. Domani l'appuntamento è alle 15 e chiuderà i
festeggiamenti per il santo cominciati martedì scorso. "Ma
ricordiamoci che non è solo una festa religiosa - ci tiene a
precisare Mandaglio - Ci sono molti altri eventi e forse quello
che piace di più e' la sagra delle capre". Del resto San
Bartolomeo è anche protettore dei macellai.

Agli inizi degli anni '70 avevano voluto una copia perfetta della statua di San Bartolomeo custodita nel santuario di Giffone in provincia di Reggio Calabria, e una processione simile a quella del paese di origine. Ma mai, i calabresi immigrati al Nord, avrebbero immaginato o sperato che la festa 'surrogato', voluta per sentirsi vicini alla loro terra, sarebbe arrivata a sostituire la principale. E per una volta i pullman di fedeli compiranno il percorso inverso. Dalla Calabria nel comasco, Fino Mornasco, località Andrate, domani per San Bartolomeo, uno degli apostoli venerati in particolare nel sud d'Italia. Tra i paesi di cui è patrono c'è Giffone che lo celebra ogni 24 agosto. Ma quest'anno la tradizionale processione non si è svolta dopo lo scandalo dell'inchino a Oppido Mamertina. Il vescovo di Oppido, della cui diocesi Giffone fa parte, ha proibito a tempo indeterminato tutte le processioni. Così anche San Bartolomeo è rimasto chiuso nel santuario. A Giffone, ma non ad Andrate dove da 45 anni, una settimana dopo, il 31 agosto festeggiano il santo. Domani quindi sono attesi migliaia di pellegrini e fedeli in più. Dal resto della Lombardia, dalla Svizzera, dove la comunità calabra è molto numerosa e dallo stesso comune di Giffone. "Certo, arriverà molta più gente, tutti quelli che non hanno potuto tributare la loro devozione al santo in Calabria - spiega uno degli organizzatori, Pino Mandaglio - Ma mi raccomando che non si confondano i concetti: la mafia o la 'ndrangheta non c'entrano proprio nulla, qui parliamo di fedeli, noi con fenomeni come l'inchino non abbiamo nulla a che fare". Di sicuro la folta comunità calabrese che gli altri anni raggiungeva Giffone il 24 agosto per la processione del santo patrono, quest'anno ha rinunciato e si riverserà ad Andrate. "Arriverà anche un pulmann dalla Calabria - spiega Mandaglio - ma anche questo è sempre avvenuto". La festa negli anni è diventata sempre più imponente. Le cronache parlano di una memorabile alla fine degli anni '70 quando si esibì Mino Reitano, il cantautore calabrese che viveva in Brianza ed è morto nel 2009. Durante la processione tradizionalmente la statua viene portata a spalla dagli emigrati. Domani l'appuntamento è alle 15 e chiuderà i festeggiamenti per il santo cominciati martedì scorso. "Ma ricordiamoci che non è solo una festa religiosa - ci tiene a precisare Mandaglio - Ci sono molti altri eventi e forse quello che piace di più e' la sagra delle capre". Del resto San Bartolomeo è anche protettore dei macellai.

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