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Rifiuti, stop da
Puglia e Campania

 Stop ai conferimenti degli scarti dei rifiuti in discarica dalla Calabria verso la Puglia e la Campania. Il settore adesso rischia veramente gravissime ripercussioni e la spazzatura rimarrà, se non ci saranno soluzioni urgenti e veloci, sulle strade dei Comuni. Ma proprio i Comuni sarebbero la vera fonte di problemi per la Regione. Non versano le somme per lo smaltimento e la lavorazione degli rsu e la Regione non ha soldi, non può chiedere altre anticipazioni e quindi tutto il sistema si è fermato. Il passivo accumulato per il servizio di trasporto nelle discariche private pugliesi ammonta a 10 milioni di euro e la comunicazione del Dipartimento Ambiente della Regione di versamento di un acconto di un milione ha raccolto un secco “no grazie”. Da qui l’interruzione dei trasferimenti degli scarti che potrebbero essere conferiti nella discarica di Melicuccà ma al momento non disponibile perché sotto sequestro. Quindi non ci sono altri posti dove portare la spazzatura e i privati non ne vogliono sapere di concedere altro tempo per i pagamenti. A questo bisogna aggiungere una sentenza arrivata nella giornata di mercoledì nel contenzioso extra regionale tra Campania e Puglia. Il motivo dello scontro sta nel fatto che mancherebbe la sottoscrizione della convenzione che autorizza il conferimento dei rifiuti in regioni diverse da quella in cui si producono. Perché incide tutto ciò sul sistema di gestione dei rifiuti? Perché la Regione porta gli scarti prodotti nella provincia di Reggio Calabria in Campania che a sua volta porta parte della sua lavorazione in Puglia. Tutto questo fino al 28 ottobre perché dal 29 tutto è sospeso. A conti fatti: ognuno ciò che produce se lo smaltisce in casa propria ma la Calabria questo non può farlo perché non ha siti e quelli che ha sono quasi saturi o sequestrati. Di fatto ben 700 tonnellate di rifiuti speciali da trattare in discarica restano sul territorio calabrese e nessuno sa dove portarli dal momento che la gara per il trasporto internazionale della spazzatura è stata assegnata solo nei primi giorni di ottobre ma ancora solo in via provvisoria. Questo adesso significa che i Comuni non potranno conferire i rifiuti presso le discariche autorizzate e che la spazzatura non trova una sede di deposito. Aggiungiamo anche la bassa percentuale di raccolta differenziata raggiunta e il pasticcio è servito. Tutti gli sforzi per superare l’e m e rgenza sono andati in fumo. Eppure i Comuni, richiamati proprio nei giorni scorsi dalla Regione, avrebbero ricevuto altre anticipazioni che potevano essere girate alla Regione ma evidentemente così non è stato e la situazione rischia veramente di essere compromessa. Della situazione sono state informate tutte le Prefetture calabresi dal momento che potrebbe riesplodere una nuova lunga emergenza.

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