
«Lavorare tutti perché questa strage continua sulle strade finisca: la vita è un dono e non possiamo lasciarla per strada». Dolore e rabbia ieri sera in città, tra gli organizzatori e i partecipanti alla prima edizione della Fiaccolata della vita, in occasione della “Giornata mondiale delle vittime della strada”. L’associazione “Gli amici del Lupo“, il sodalizio nato dopo la morte (era il 30 maggio scorso) del bomber Ciccio Zerbi a causa delle ferite riportate in un terribile incidente( 28 maggio) lungo la Jonio- Tirreno, in quel “maledetto” tratto di Cinquefrondi – ad appena 50 metri dal luogo del pauroso incidente di ieri–con il sostegno del parroco del Duomo, don Pino Demasi e dell’Amministrazione comunale, ha voluto ricordare tutte le persone che purtroppo sulla strada la loro vita l’hanno persa. Il primo momento si è svolto in Duomo, con la messa in suffragio, alla presenza dei familiari delle vittime. In apertura, don Pino Demasi ha chiesto di «lavorare a favore della vita, anche nel campo della sicurezza stradale ». «La vita –ha poi aggiunto nell’omelia –è un dono e va preservata, se lo ricordi chi deve vigilare sulla sicurezza stradale». Al termine della messa, dinnanzi al Duomo, gli “amici del Lupo” hanno distribuito le candele ai partecipanti della fiaccolata, arricchita dai gonfaloni dei Comuni di Polistena e Cittanova, e cui hanno partecipato i sindaci di Polistena (Tripodi), Cittanova (Cosentino), Melicucco (Nicolaci), Cinquefrondi (Cascarano), Mammola (Longo), e Guerrisi (assessore a San Giorgio Morgeto), oltre ai consiglieri provinciali D’Agostino e Longo. Candele in mano anche i rappresentanti delle associazioni sportive e culturali di Polistena. A causa della pioggia, il percorso è stato ridotto. La “Fiacco - lata della vita” si è conclusa in piazza della Repubblica, dove Letterio De Domenico, presidente de “Gli amici del Lupo“, ha gridato: «Dopo questa ennesima tragedia ci devono ricevere a Roma, in Parlamento. Dobbiamo tutti sporcarci le mani per farci ascoltare dalle istituzioni. Stiamo raccogliendo tante firme in calce alla petizione da inviare al ministro Lupi per chiedere la messa in sicurezza della Jonio-Tirreno. Noi, continueremo il nostro percorso nelle scuole per sensibilizzare i giovani sulla sicurezza stradale». Il sindaco Michele Tripodi ha sottolineato che «una giornata che doveva essere nel segno della memoria, si è trasformata in una nuova tragedia. C’è bisogno di una battaglia di civiltà, non se ne può più di morti su questa strada». La manifestazione si è conclusa con un gesto simbolico: sono stati liberati in cielo tanti palloncini colorati.
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