"I calabresi non hanno le stesse garanzie dei cittadini italiani perché sono stretti tra la criminalità mafiosa e lo Stato. In realtà è l'Italia che non è in Calabria. E lo dimostra il fatto che può essere sciolto per mafia il Comune di Reggio Calabria e non quello di Milano, dove la 'ndrangheta è certamente presente". Lo sostiene, in una dichiarazione, Vittorio Sgarbi, ambasciatore della Regione Lombardia per le belle arti. "chiarendo - è detto in un comunicato - il senso di una sua dichiarazione, a proposito di una possibile trasferta dei Bronzi di Riace, all'Expo di Milano, secondo la quale 'la Calabria non è in Italia', "una frase - si aggiunge nella nota - che era ed è una chiara provocazione".
"Io non sono contro i calabresi - spiega Sgarbi - ma contro chi li governa e con i ministri dell'Interno che applicano leggi speciali alla Calabria umiliando i cittadini onesti e costringendoli a vivere in perenne emergenza, come se in Calabria ci fosse una epidemia. Questo era il senso delle mie parole. In Italia ci sono due Stati: perché i Bronzi non si possono portare a Milano e il Satiro Danzante di Mazara, che è della stessa epoca, gira il mondo?". (ANSA) |
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