Ucciso dallo zio della convivente. Ha un nome l’a s s a s s ino di Romeo Aiello, 53 anni, genovese trasferitosi da qualche mese a Reggio nella frazione collinare di Gallina, l’uomo trovato senza vita nella sua abitazione nella mattinata di venerdì. Il presunto autore è Antonio Galimi, 72 anni, pensionato di Reggio. Si tratta dello zio della convivente della vittima. Antonio Galimi è stato arrestato nella tarda serata di venerdì dai carabinieri. Nei suoi confronti pende l’accusa di omicidio volontario, perchè all’incontro di venerdì mattina si sarebbe recato con animo violento. E con l’intenzione di farsi giustizia da sé rispetto a una relazione sentimentale che non condivideva. La pista privilegiata dagli inquirenti conduce «a una forma di morbosa gelosia» che Galimi non solo nutriva, ma manifestava palesemente nei confronti della nipote alla quale non perdeva occasione per rimproverare la scelta della recente convivenza intrapresa con il 53enne ligure.
La strategia del silenzio Il presunto assassino, aggravando la sua posizione, ha scelto di non rispondere alle domande del pm Giovanni Calamità, che sta coordinando le indagini. Messo alle strette, è rimasto impassibile, respingendo con lo sguardo ogni domanda che gli inquirenti gli ponevano per fare luce sulla vicenda. Una strategia del silenzio che di certo non alleggerisce la sua posizione, né aiuta a chiarire l'escalation di violenza culminata con la morte di Aiello. Un delitto ricostruito dai carabinieri grazie alle testimonianze di parenti e vicini di casa, mentre un contributo chiave l’avrebbe fornito anche la giovane donna al centro della vicenda, Daniela Zuccalà, 43 anni, con un matrimonio fallito alle spalle, che aveva scelto di ritornare nella città di origine lasciando Genova dove aveva conosciuto, legandosi sentimentalmente, con l’uomo assassinato dallo zio.
La dinamica Gli investigatori dell’Arma non hanno tralasciato nulla sulla scena del crimine, la casa dove è stato rinvenuto il cadavere ma anche l’a b i t azione vicina dove è esplosa la furibonda lite. Gli esperti della “Scientifica” hanno repertato tutto, catalogato, registrato, fotografato e filmato tutti gli elementi. E come fosse un puzzle hanno incastrato le tesserine degli indizi tecnico-scientifici e dei sospetti. Non c’è ancora la certezza, ma sarebbe stata individuata l’arma del delitto. O meglio l’oggetto usato per colpire Aiello Romeo. Un posacenere con il quale Galimi si sarebbe scagliato con forza sul corpo del convivente della nipote. Il posacenere con il quale avrebbe inferto il colpo di grazia, una sassata fatale. Sul corpo della vittima numerosi, ed evidenti, segni dello scontro fisico, una colluttazione violenta. Lividi, graffi, escoriazioni. Un dato che conferma il medico legale che ha esaminato il corpo senza vita a Gallina: «Evidenziata la presenza di profonde ferite lacero contuse sul cranio della vittima, verosimilmente compatibili con un posacenere di grosse dimensioni repertato sulla scena del delitto e sul quale sono in corso analisi tecniche più approfondite». Il quadro completo della dinamica assassina scaturiranno dall’autopsia sul corpo di Aiello che verrà effettuata domani nella sala mortuaria degli Ospedali Riuniti. Ulteriori esami saranno effettuati su alcuni oggetti sequestrati all’interno dell’a p p a rtamento.
Caricamento commenti
Commenta la notizia