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Il Comune “spreca”
72 milioni di euro

In origine era un progetto faraonico. Di quelli destinati – una volta trasformati in opere – a cambiare definitivamente il volto della città e anche le abitudini, antiche e stratificate, dei reggini. Il disegno immaginato dalla politica era quello di tramutare Reggio in una vera città sostenibile con una mobilità intelligente creando nel centro storico un’oasi verde in cui il mezzo pubblico ha la meglio su quello privato generando in tal modo un effetto moltiplicatore sulla vivibilità cittadina. E allora, ecco in arrivo una metropolitana leggera di superficie, un altro tapis roulant, un collegamento rapido ed efficiente tra piazza Garibaldi e il Cedir, un altro verso gli Ospedali Riuniti... auto senza pilota e corsie preferenziali. In una parola: la città del futuro.

Le cifre - La cifra per realizzarla? Circa 120 milioni di euro stanziati dalla Regione Calabria attraverso i famosi fondi europei. Seguirono annunci roboanti, squilli di tromba e rulli di tamburo, liti tra partiti che inseguivano la primogenitura dell’idea e del finanziamento, quasi che le opere fossero state già ultimate e Reggio avesse già cambiato pelle. Tra il dire e il fare, però, c’è di mezzo il mare (nel nostro caso la burocrazia). E, anche questa volta, il mare si è dimostrato molto agitato e periglioso, quasi impossibile da attraversare. Dunque, l’ambizioso progetto è naufragato tra le onde impetuose e i cassetti della burocrazia e le opere non saranno mai realizzate.

Il “capolavoro” - Siamo di fronte all’ennesimo “capolavoro” realizzato dalla super pagata ed autoreferenziale mala burocrazia comunale che continua a dispiegare i suoi effetti nefasti su Palazzo San Giorgio e, quindi, sulla città. Questa volta i reggini sono costretti a salutare, fino al momento, 72 milioni di quella fetta di finanziamenti perché non sono stati presentati in tempo utile i progetti e senza progetti l’Europa non eroga neppure un centesimo. Forse la politica riuscirà a inventarsi qualche numero per cercare di recuperare il finanziamento ma il tempo ha comunque già fatto il suo corso.

A rischio - Dei 120 milioni che avrebbero innescato la ripresa del mercato edile in città ne restano in ballo ancora 48 – che in tempi di crisi non sono cioccolatini –, tuttavia anche questi stanno imboccando un crinale pericoloso e scosceso: se non saranno presentati entro il 2015 i progetti esecutivi, anche questi fondi rischiano di volatilizzarsi. E di lasciare il tessuto imprenditoriale reggino con un pugno di mosche in mano e i cittadini, ancora una volta, senza opere 

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