La Reggina acciuffa il pareggio sui titoli di coda. È il secondo minuto di recupero quando Masini scodella un cross alto sul quale si inarca Ungaro che di testa appoggia in porta e supera Marruocco. La fine di un incubo. Quanta fatica per questa Reggina ricca soltanto, almeno in questa gara, di buona volontà. Quanto a gioco, poco o niente. Del resto quando si insegue il risultato a tutti i costi, accade sempre così. Tanta foga, tanto impegno, ma alla fine niente. Non c’è altro da dire su questa gara. La Reggina raccoglie un punto che non sappiamo quanto le possa giovare, mentre la Paganese vede sfumare una vittoria che già pregustava ma che forse sarebbe stata premio eccessivo. Dei nuovi acquisti ha giocato qualche minuto Aronica. Gli altri in panchina. Certo è che per sollevare questa Reggina ci vogliono calciatori veri. Soprattutto saggi e di categoria. La speranza è che la società provveda al più presto a completare un organico che così com’è lascia a desiderare e anche tanto. Visto quello che hanno fatto le rivali domenica scorsa, alla Reggina non restava che vincere sia per superare l’Aversa Normanna sia per avvicinarsi alle altre, Ischia e Savoia soprattutto. Poi, c’era anche la segreta speranza di ridurre i quattro punti di penalizzazione e respirare un po’d’aria diversa. Più salubre. Anche se la giornata era feriale, il Granillo presentava qualche spazio più “denso” d’altre volte. I quattro punti racimolati in due gare e soprattutto la dimostrazione degli amaranto apparsi diversi o quanto meno più determinati d’altre occasioni, hanno fatto da richiamo. Un segnale importante in vista di questo girone di ritorno ricco di incognite e certamente più duro di quello appena terminato.
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