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Arrestato reggino
aspirante jihadista

Si chiama Giampiero Filangieri l'italiano arrestato a luglio a Erbil, nel Kurdistan iracheno, perche' accusato di volersi arruolare nell'Isis. Fonti ben informate hanno confermato che si tratta del 35enne nato a Reggio Calabria ma cresciuto a Bologna, dove viveva con la famiglia. Gli zii hanno difeso Filangieri definendolo soltanto "un ragazzo problematico e facilmente plagiabile" e anche le modalita' del suo arresto, che sarebbe avvenuto dopo che lui stesso aveva dichiarato alle autorita' curde di volersi unire ai miliziani jihadisti, sembrerebbero confermarlo.
  L'Italia sta fornendo assistenza consolare attraverso l'ambasciata a Baghdad guidata da Massimo Marotti.

Intanto il regime di Bashar al-Assad riceve "informazioni" da Paesi terzi, tra cui l'Iraq, sui raid della coalizione contro le postazioni dell'Isis in Siria: lo ha riferito lo stesso presidente siriano in un'intervista alla Bbc. "A volte recapitano un messaggio, un messaggio generico", ha spiegato Assad, "non c'e' dialogo, c'e' quella che potremmo definire un'informazione, ma non dialogo".
  Damasco ha accettato a malincuore i raid aerei internazionali contro i ribelli jihadisti sul suo territorio, ma ha lamentato la mancanza di coordinamento con le sue forze armate, insistendo che l'unico modo per sconfiggere l'Isis e' una collaborazione della coalizione internazionale con le truppe siriane sul terreno.
  Assad ha escluso che la Siria possa unirsi alla coalizione anti-Isis, formata in gran parte da Paesi occidentali e sunniti che si oppongono al suo regime: "Questo per una ragione molto semplice, non possiamo allearci con Paesi che sostengono il terrorismo". 

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