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Denaro in prestito a commerciante con tassi da capogiro, 2 arresti per usura

 Per salvare la sua azienda si era messo nelle mani degli usurai. Di due “amici” pronti a prestargli il denaro di cui aveva necessità e che un istituto di credito gli aveva negato. Una scelta che l’ha sbattuto all’inferno, rovinandosi la vita. L’odissea di un commerciante, costretto a restituire il denaro avuto in prestito sborsando rate mensili a tassi vertiginosi, è stata stroncata (in appena 48 ore dalla denuncia) dai carabinieri della Compagnia di Reggio che hanno arrestato i due presunti aguzzini: Ugo Arturo Fedele, 48enne, titolare di un’agenzia di assicurazioni, e Natale Lembo, 62enne, disoccupato. Una storiaccia iniziata nel mese di gennaio. Nove mesi fa, quando il commerciante, stremato dalle difficoltà economiche, di fronte al “no” del sistema creditizio legale che ha bocciato la pratica di finanziamento, ha bussato alla porta di un’agenzia di assicurazione il cui titolare, grazie alla presentazione di un ipotetico amico, era disponibile a sborsare 12 mila euro in contanti. Un prestito da onorare con pagamenti mensili. I due compari, secondo gli investigatori dell’Arma, «approfittando dello stato di assoggettamento psicologico del commerciante», l’hanno indotto a pattuire il rimborso del prestito con rate da 3.000 euro al mese. Con tassi di interesse usurari. Sull’orlo del precipizio, con le spalle al muro, ha pagato - puntuale - le prime due scadenze. Poi si è arreso, alzando bandiera bianca. Il tasso d’interesse balzato alle stelle non gli ha lasciato via d’uscita. Non pagando più. Un cambio di rotta che gli aguzzini non hanno accettato, stringendo all’angolo la vittima. Fino a quando, al culmine dell’ennesimo incontro (nel mese di luglio) viene aggredito e picchiato come confermerebbe la sub-lussazione della mascella subita. Svilito dalla paura, ha trovato forza e coraggio per denunciare i fatti ai carabinieri. Che avviano un’indagine certosina e rigorosa per accertare, e soprattutto riscontrare, il racconto della vittima. La conferma che il commerciante fosse effettivamente finito nelle grinfie degli usurai è arrivata il 30 settembre all’esterno di un bar di viale Calabria, quando i due indagati, Ugo Arturo Fedele e Natale Lembo, hanno fissato un incontro sperando di ottenere il pagamento di un’altra rata. All’incontro si sono presentati anche i Carabinieri che li arrestano. Entrambi adesso rispondono del reato di usura in concorso. Dalla ricostruzione degli inquirenti complessivamente la vittima, in 9 mesi, da gennaio a settembre, aveva maturato un debito per 27.000 euro rispetto al prestito iniziale di 12.000 di capitale. Già sottoposti a interrogatorio di garanzia, la misura cautelare in carcere nei confronti di Ugo Arturo Fedele e Natale Lembo è stata confermata. Rimanendo in galera.

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