Oltre nove milioni di euro di debiti accumulati tra il 2013 e il 2014 dal Comune verso la Regione a titolo di tributi per lo smaltimento e il conferimento dei rifiuti. Un debito che continua a crescere: si è passati da 2. 870.589,39 euro del 2013 a 6.950.661,40 euro del 2014 per un totale di nove milioni e 800 mila euro da versare nelle casse regionali. Questi almeno sono i dati aggiornati al 31 di agosto e diffusi dalla Regione nella giornata di ieri. Il Dipartimento Ambiente della Cittadella Regionale ha quantificato il dovuto da Palazzo San Giorgio, che ricordiamo ha dovuto innalzare al massimo consentito, le imposte per i cittadini per il servizio di igiene urbana a causa del piano di riequilibrio finanziario. Chiariamo che non si tratta, almeno in parte del debito accumulato verso la Regione durante la gestione della nuova amministrazione di centro-sinistra guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà. In ogni caso si tratta di una nuova tegola che arriva sul Comune dal momento che la Regione è intenzionata seriamente a procedere con il recupero coatto delle somme. C’è da dire che l’iter è in parte bloccato a causa proprio del piano di riequilibrio finanziario e che, quindi, non tutte le somme vantate dalla Regione sono aggredibili. Fatto sta che non si riesce a venire a capo della vicenda del debito dei rifiuti che oramai è una questione annosa per Palazzo San Giorgio. Il tutto potrebbe essere risolto con una capacità maggiore di riscossione del Comune nei confronti dei cittadini. Nel prospetto di Reges del bilancio 2014 si legge che: «Sono stati elaborati 63.873 avvisi di pagamento per l’acconto 2014 della tari, 63.127 avvisi a saldo sempre riferiti al 2014; 1.832 avvisi di accertamento Per la Tarsu e 1.754 avvisi Tares». Sempre la Reges ha comunicato di aver inviato 2.932 avvisi di accertamento per la Tarsu e ben 21.653 avvisi di morosità sui ruoli ordinari del 2012 a titolo di integrazione Tarsu e ben 46.881 avvisi per la morosità per la Tares. Un’azione finalizzata al recupero del dovuto ma che al momento non è riuscita a far sistemare i conti. Per questo adesso il Comune dovrà giustificare il tutto con la Regione puntando anche sulla “svolta” del settore con l’avvio della raccolta differenziata nei primi mesi del 2015 che ha portato la città a ottenere importanti risultati con il raggiungimento della soglia del 25% di spazzatura differenziata. Ma questo varrà per il futuro. Resta il fardello del passato che rischia di pesare come un macigno nella futura programmazione del settore. A giudizio della Regione: «La cronica situazione di morosità dei Comuni sta provocando un aumento dei costi di gestione degli impianti e per questo si rendono necessari provvedimenti per il recupero coattivo del credito». Quali potranno essere gli eventuali provvedimenti per il Comune? Palazzo San Giorgio è la “maglia nera” per il 2013-2014 , detenendo il record negativo in tutta la Calabria per quantità di somme ancora da versare nelle casse della Regione superando di gran lunga anche Cosenza che detiene comunque il debito maggiore spalmato negli ultimi anni da parte degli Enti locali. Nonostante il piano di riequilibrio approvato, il Comune non si è salvato dalla diffida della Regione che ha escluso dalla “black list” solo quei comuni che hanno deliberato il dissesto finanziario
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