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Platì, ha sparato un minore

Platì, ha sparato un minore

Centrato alla testa e ucciso da un colpo esploso da una pistola di medio calibro impugnata da un suo familiare, quasi certamente minorenne. Un terribile incidente quindi, anche se agghiacciante, non un agguato di mafia, come nell’immediatezza dell’accaduto era stato ipotizzato, nonostante alcuni interrogativi sulle insolite circostanze, rimasti senza risposte per tutta la serata di sabato scorso. Così, quindi, è stato ucciso, al tramonto del 2 gennaio a Platì, il bracciante agricolo incensurato Francesco Sergi, 36 anni, sposato con figli.

A chiarire, in meno di 15 ore, l’intricatissima vicenda, che ha turbato e scosso la cittadina aspromontana e l’intero comprensorio locrideo, sono stati, col coordinamento della Procura di Locri, gli investigatori dei carabinieri del Gruppo e della Compagnia di Locri e i militari della Stazione di Platì, con in testa il colonnello Pasqualino Toscani, i capitani Rosario Scotto e Fortunato Suriano e il tenente Pallotta. Lunghi interrogatori, verifiche, nonostante l’oscurità e le condizioni climatiche tutt’altro che agevoli, sul luogo dell’omicidio e riscontri investigativi, hanno consentito, quindi, ai carabinieri di mettere al loro posto alcuni tasselli del puzzle investigativo e fissare i primi paletti della terribile vicenda.

L'approfondimento nell'edizione della Gazzetta del Sud in edicola

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