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"Lo Sporting
non ha debiti"

"Lo Sportingnon ha debiti"

L'attuale società Sporting Locri, nella persona del dimissionario presidente Ferdinando Armeni, tiene a precisare l'infondatezza di voci, fatti inventati, insinuazioni e speculazioni mediatiche rivolte alla sua persona, agli attuali soci in carica, allo staff tecnico e a tutte le atlete. Lo Sporting ha sempre lavorato per il territorio e per il bene sociale, confrontandosi con la comunità della Locride, della Calabria e proiettando i suoi progetti socio-sportivi in tutta la nazione". E' quanto si afferma in un comunicato della società calabrese di calcio femminile a cinque la cui dirigenza si è dimessa per minacce, in relazione ad alcune notizie di stampa secondo le quali ci sarebbero problemi interni e legati ai conti alla base della decisione di chiudere la società. "Il presidente, che ha dato mandato all'avvocatessa Sabrina Rondinelli - prosegue la nota - è davvero amareggiato non solo di dover sopportare la preoccupazioni di minacce rivolte alla sua persona, ai dirigenti in carica, ai sostenitori e alla sua famiglia, ma anche di dover assistere e subire insinuazioni mediatiche, calunnie e deduzioni affrettate che destabilizzano, ancor di più, la serenità del gruppo e delle persone coinvolte infangando il nome di Armeni, della sua famiglia e dei componenti del gruppo. Armeni e i suoi collaboratori hanno sempre agito con la correttezza e trasparenza riconosciuta da tutti coloro che hanno avuto modo di 'vivere' la realtà femminile sportiva, pertanto sconfessa ogni notizia riportata importunamente e superficialmente da alcuni organi di stampa. Si tiene inoltre a ribadire, come già verbalizzato e più volte detto, che la società non ha alcun debito e nessun problema all'interno dell'Asd con gli attuali soci, staff tecnico e atlete". "Il presidente e gli altri soggetti minacciati - conclude la nota - confidano pienamente nella Magistratura e rimangono in attesa dell'esito delle indagini per far luce su una vicenda che ha sicuramente 'rovinato' l'immagine di un territorio, ma principalmente 'ha distrutto' i progetti sociali, sportivi e umani di un gruppo di giovani, che oggi, più che mai, deve essere tutelato, difeso da minacce pervenute in quattro momenti diversi, e sostenuto dalle Istituzioni che hanno sempre manifestato la vera solidarietà. Saranno gli inquirenti a svolgere il loro lavoro, a chiarire la matrice delle minacce e a condurre alla verità dei fatti". (ANSA)

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