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Gioia Tauro
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"Quanto si sta preparando in Parlamento con i decreti attuativi della legge di riforma della portualità italiana significherà che il porto di Gioia Tauro finirà nel gruppo ricadente sotto la costituenda autorità che sarà ubicata a Messina". Lo afferma, in una dichiarazione, il capogruppo di Forza Italia alla Regione, Alessandro Nicolò. "Il silenzio calato in queste settimane sull'impegno del ministro Delrio di indicare Gioia Tauro sede dell'autorità per tutti i porti calabresi e dell'Area dello Stretto - prosegue Nicolò - celava dunque una iniziativa pericolosa per l'autonomia della portualità calabrese, nonostante le rassicurazioni della Giunta regionale e del Pd. Che i sintomi del dibattito nazionale sul futuro della grande infrastruttura fossero tutt'altro che rassicuranti era anche emerso dalle recenti prese di posizione rese pubbliche dal presidente di Assologistica, che rappresenta quasi tutti gli operatori del settore, Carlo Mearelli, secondo il quale il porto 'hub' di ingresso nel Mediterraneo delle merci provenienti da Suez dovrebbe essere Taranto, e non Gioia Tauro, già in grado, invece, di reggere il potenziale di aumento dei traffici dopo l'allargamento del Canale. Una posizione legittima, quella di Mearelli, ma anche, per certi versi, condizionante per le decisioni del Governo, che, evidentemente, si è fatta strada ed ha trovato grande ascolto nei 'palazzi romani', tant'è che il ministro Delrio avrebbe orientato i decreti attuativi per rimettere in gioco anche Taranto". 

"Incredulo apprendo in questi giorni l'ennesimo stravolgimento della situazione riguardante il Porto di Gioia Tauro; fiore all'occhiello del mediterraneo che avrebbe, con gli accorgimenti da parte del Governo, rilanciato a tutti gli effetti l'interno Sud e la tanto bistrattata Calabria. Èimpensabile il menefreghismo e la noncuranza che caratterizza le esternazione di Renzi e dei suoi collaboratori, con chiari riferimenti a Graziano Delrio". E' quanto afferma, in una nota, il senatore Antonio Caridi, di Forza Italia. "Il rilancio del mezzogiorno - prosegue Caridi - è nelle mani di Gioia Tauro, posizione strategica e quant'altro sono esclusivamente parole lasciate in balia del vento; demagogia pura attuata dal ministro che pensava di abbindolare la popolazione calabrese con false illusioni prospettiche di rilancio del meridione". 

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