SCICLI - Ventidue anni sono trascorsi dalla morte, per mano della ‘ndragheta, degli appuntati dei carabinieri Vincenzo Garofalo e Antonino Fava, 32 e 36 anni. Prestavano servizio a Palmi, quando sono stati trucidati da un commando che si oppose al loro alt.
Una mesta e partecipata cerimonia commemorativa si è tenuta a Donnalucata, frazione di Scicli, dov'era nato l'appuntato Garofalo e dove l'amministrazione gli ha anche intitolato una piazza. Alla cerimonia hanno partecipato i vertici militari della provincia: il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Sigismondo Fragassi, il comandante della compagnia di Modica, capitano Edoardo Cetola (il padre di questi era un alto graduato in servizio a Palmi il giorno dell’eccidio). Con loro il commissario straordinario del Comune di Scicli, Gaetano D’Erba. C’erano anche il padre, il fratello e la sorella di Vincenzo Garofalo e gli studenti dell’istituto Vittorini di Donnalucata. Don Nello Garofalo, parroco della piccola comunità marinara, ha ricordato il sacrificio dei due militari, mentre il commissario D’Erba ha sottolineato il ruolo di grande esposizione anche personale di quanti, in vari ruoli, rappresentano lo Stato. Il comandante provinciale dell'Arma, colonnello Fragassi, ha rivolto il grazie di tutti per l’alto valore di testimonianza del sacrificio reso dai due militi. Molte concittadini, che conoscevano personalmente Vincenzo Garofalo, hanno voluto partecipare alla cerimonia. Segno che il ricordo e il dolore per quel che accadde il 18 gennaio 1994 è ancora vivo.
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