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Migranti, un protocollo per superare la tendopoli

Migranti, un protocollo per superare la tendopoli

Il prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, ha sottoscritto un protocollo per la soluzione della situazione del campo di San Ferdinando e Rosarno dove vivono migliaia di migranti impegnati nella raccolta degli agrumi. Alla riunione erano presenti organismi umanitari (Caritas, Croce rossa rappresentata dalla vicepresidente nazionale Anna Maria Colombani, Emergency, Medu), la Provincia, la Protezione civile regionale e le forze dell'ordine. Si tratta, ha detto il Prefetto "di un protocollo non di intenti, ma operativo che si svilupperà in due fasi. La prima comprende interventi immediati di messa in sicurezza, di bonifica del territorio circostante: sanificazione, riconduzione a legittimità, verifica degli impianti elettrici, idrici e igienici. Tutto questo nella consapevolezza che il campo va superato. In questa fase stiamo sostituendo le tende ma presto partiranno provvedimenti amministrativi della Regione di integrazione dei lavoratori nel tessuto abitativo della Piana di Gioia Tauro".

"E' uno spartiacque significativo per la Calabria - ha detto Sammartino - perché è stato realizzato un importante risultato, prima tappa di un lavoro iniziato un anno fa assieme alla Regione, alla Provincia di Reggio e varie associazioni e organismi umanitari. Stiamo scrivendo una pagina che rappresenta un risultato intermedio, un giro di boa importante per la Calabria frutto di una collaborazione e di una cooperazione istituzionale". "Il protocollo che firmiamo oggi - ha detto ancora il Prefetto - segna un momento di civiltà per questa terra perché rappresenta la risoluzione in due fasi dei problemi che da oltre sei anni sono presenti e continuano ad aggravarsi in quella zona. Sono state prese soluzioni concrete, operative, graduali a favore di lavoratori che sono in gran parte regolari, che producono ricchezza per la provincia di Reggio Calabria, per il tessuto produttivo di Reggio e come tali a loro va garantita dignità e sicurezza senza creare squilibri sociali di alcun tipo. E' questa la filosofia, la morale di questo primo risultato dove il moltiplicatore della collaborazione è stato infinito. Un protocollo che apre e che spalanca scenari di civiltà e di dignità per quello che sembrava un problema di difficile soluzione. C'è grande interesse anche fuori per quello che si sta facendo in Calabria perché esprime la migliore predisposizione dei calabresi che è quella dell'accoglienza e dell'integrazione dei lavoratori". Nel richiamare i risultati della settima operazione contro il caporalato e il lavoro nero portata avanti ieri, il prefetto Sammartino ha inteso sottolineare il lavoro eccezionale delle forze dell'ordine in "un'opera attenta di vigilanza, di contenimento, di controllo del territorio. Un'operazione continua e continuata che proseguirà assieme agli altri fronti che si sono aperti nel nostro territorio".

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