Il provvedimento, eseguito da personale specializzato della Polizia di Stato e da operatori dell'ufficio Servizio sociale per i minori del Ministero della Giustizia, è stato adottato dal Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura della Repubblica per i Minorenni della città calabrese. "Il provvedimento è stato adottato - è scritto in un comunicato dela Questura di Reggio Calabria - in ossequio ad una consolidata giurisprudenza, scaturisce dalla prioritaria esigenza di offrire al minore un modello educativo alternativo, diverso da quello fino al momento proposto dagli stretti familiari, ispirato ai sub-valori della cultura 'ndranghetista. La decisione del Tribunale si muove nell'ottica di tutelare il minore dal rischio concreto di esposizione a condotte devianti e a un futuro di sofferenza, in cui la carcerazione appare, nella migliore delle ipotesi, come un destino ineluttabile per lo stesso. Nella struttura comunitaria, ove è stato trasferito, il minore sarà affidato alle cure e alle attenzioni di operatori professionalmente qualificati a trattare problematiche simili a quelle riscontrate nel giovane".