Niente accordo. Si aspetta la decisione del Tribunale. Comune e la sua ex società partecipata Leonia sono ai ferri corti. Le parti che stavano ragionando su una transazione per chiudere un contenzioso milionario sul servizio di nettezza urbana non sono riuscite a chiudere e quindi adesso si attenderà la decisione del Tribunale dopo i decreti ingiuntivi emessi dalla società e poi in parte eseguiti con il pignoramento di una parte delle somme dalle casse del Comune. Era sembrato vicino l'accordo per chiudere questo caso che tiene sulle spine soprattutto Palazzo San Giorgio visto che Leonia si è salvata dal fallimento richiesto dal Banco di Napoli, ma dopo diverse riunioni e l'ultima proposta da esaminare si è arrivati alla conclusione che, per ora, mancano i presupposti per abbandonare l’iter giudiziario.
In effetti gli uffici del Comune hanno sollevato diverse riserve rispetto alla somma richiesta da Leonia e hanno chiesto documenti integrativi che non avrebbero fugato i dubbi. In particolare ci sarebbero dei costi che il Comune non potrebbe riconoscere e sui quali sarebbero in corso ulteriori accertamenti.
Il Comune, infatti, ha fatto leva su alcune anomalie nel contratto che hanno portato alla presentazione di una domanda riconvenzionale di oltre 30 milioni di euro. Secondo i calcoli effettuati dagli uffici finanziari dell'Ente ci sarebbero 3,6 milioni di differenza all’anno, che dal 2006 al 2013 porterebbero a 24 milioni che il Comune chiede indietro alla Leonia.
Il canone contrattuale dovrebbe essere considerato illegittimo a cui si aggiungono altri fattori che sono confluiti in una articolata memoria depositata in Tribunale. Insomma una serie di contestazioni che porterebbero il Comune ad essere creditore nei confronti di Leonia di 28milioni. L'amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà vuole risolvere la questione ma il tutto basato sulla legalità ma c'è il vincolo che la maggior parte del debito dell'Ente è stato riconosciuto dalla commissione straordinaria. Il caso, quindi, sarà esaminato dal Tribunale con la sezione specializzata delle imprese di Catanzaro in autunno. A ottobre, infatti, è fissata l'udienza davanti al giudice e in quella data si deciderà se il credito vantato da Leonia e per il quale sono stati emessi due decreti ingiuntivi (uno in parte sospeso) sia effettivamente valido dopo l’opposizione presentata dal Comune.
Eppure qualche consigliere comunale sperava che fosse arrivato il momento di sottoscrivere una transazione con l’ex società mista poi sciolta e sostituita senza bando da Avr. Invece tutto è saltato perché il Comune confida tutto sul Tribunale per le imprese di Catanzaro davanti al quale sosterrà la tesi che molte fatture chieste da Leonia non sono dovute. Società ed Ente, quindi, sono ai ferri corti e non sono riusciti a chiudere la partita milionaria che si trascina ormai da anni e che rischia di avere serie ripercussioni sulle casse del Comune nel caso in cui il Tribunale dovesse accogliere la tesi di Leonia.
Sempre che le parti da qui fino a ottobre non riescano nuovamente a trovare una intesa che appare improbabile anche perché c’è chi all’interno dell’Ente non vuole sottoscrivere a condizioni svantaggiose per evitare un possibile futuro danno erariale.
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