Si é concluso con sei condanne e tre assoluzioni il processo sui presunti condizionamenti della 'ndrangheta nella gestione della "Leonia", la società esternalizzata che gestiva la raccolta dei rifiuti per il Comune di Reggio Calabria. Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, truffa aggravata e falso ideologico. Il dibattimento si é svolto davanti il Tribunale di Reggio Calabria. La condanna più pesante, 23 anni e sei mesi di reclusione, é stata comminata al presunto boss Giovanni Fontana. Condannati anche i figli di Fontana, Antonino, al quale sono stati inflitti 16 anni e sei mesi; Giuseppe Carmelo e Francesco (12 anni e sei mesi) e Giandomenico (11 anni e dieci mesi). A 15 anni e sei mesi di reclusione é stato condannato l'ex direttore generale della Leonia, Bruno De Caria. Assolti, invece, gli ex dipendenti della società Rosalba di Cristina, Cristofaro Marra e Antonino Scuncia. La pubblica accusa é stata rappresentata dal pm della Dda reggina, Giuseppe Lombardo.
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