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Suonano alla porta,
va ad aprire e gli sparano

Suonano alla porta, va ad aprire e gli sparano

Un Ferragosto di fuoco a Rosarno. Mentre il popoloso centro della Piana di Gioia Tauro era quasi vuoto per le feste della vigilia dimezza estate nei paesi limitrofi un uomo, Antonio Scarfone, è stato ucciso proprio sull’uscio di casa della anziana e ammalata madre.

L’episodio si è verificato intorno alle 23 e 30 del 14 agosto, nella notte tra domenica e lunedì. Scarfone, che abita a pochi passi dalla casa della madre, si trova all’interno della villetta sita in via Matteotti (a poche centinaia di metri dalla Tenenza dei Carabinieri di Rosarno) probabilmete per fornire assistenza alla mamma. Qualcuno suona alla porta, Scarfone esce nei pressi del cancello pedonale della villetta familiare quando ignoti malviventi esplodono alcuni colpi di pistola che raggiungono Scarfone alla testa e al fianco e ne provocano la morte quasi immediata. Sono stati inutili tutti i tentativi di soccorso per Scarfone e i sanitari intervenuti non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso del 49 enne. Sull'omicidio indagano i carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro guidata da Francesco Cinnirella e del Reperto operativo del Comando provinciale di Reggio Calabria guidato da Vincenzo Franzese. I militari dell’Arma, intervenuti sui posto nell’immediatezza dell’accaduto hanno attivato tutti i sistemi di vigilanza e controllo speciale del territorio con posti di blocco e perlustrazioni nei pressi dell’ingresso della casa. Le verifiche degli investigatori coordinate dalla procura della Repubblica di Palmi sono coperte dal massimo riserbo vista anche la delicatezza del caso e sembra che all’indomani dell’omicidio siano partiti una serie di interrogatori di persone vicine al commerciante freddato.

Secondo quanto é emerso dalle prime indagini, il movente del'omicidio non sarebbe legato a fatti di criminalità organizzata, anche se non si esclude nessuna ipotesi. La peculiarità dell’evento sta nel fatto che Scarfone abbia aperto la porta di casa della madre dimostra, tra l’altro, che il commerciante conosceva il suo assassino e non si é minimamente insospettito di quello che gi stava per succedere da lì a qualche secondo. Scarfone si sarebbe, quindi, fidato di quei malviventi (uno o due) che hanno sparato con freddezza chirurgica da distanza molto ravvicinata. Per questo gli investigatori non vogliono escludere alcuna pista e non lasciano nulla al caso.

Scarfone era già noto alle forse dell’ordine ma adesso resta il nodo di individuare il movente di questo omicidio di Ferragosto che fa ripiombare nuovamente i cittadini di Rosarno nella paura e la città sulle cronache dei media.

La notizia si è diffusa lentamente in città vista anche la concomitante festività di mezza estate, con la città semi-deserta ed è stata diffusa dai Carabinieri nella mattinata di ieri. Adesso non resta che attendere gli sviluppi dell’inchiesta. Indagini difficili ma sulle quali stanno lavorando a 360 gradi i carabinieri.

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