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Reggina, la svolta non può attendere

Reggina, la svolta non più attendere

Lotta fra disperati. Reggina e Taranto sono in fondo alla classifica e gli amaranto sono addirittura reduci da quattro sconfitte consecutive. Partita da dentro o fuori per la squadra di Zeman, troppo brutta per essere vera. I tre gol incassati a Melfi hanno messo in allarme come e più di prima società e tifosi, gli umori dei quali sono intuibili. Brutto periodo davvero. Non si riesce a comprendere quali cause abbiano potuto influire così negativamente sul suo rendimento. La Reggina briosa e piacevole delle prime giornate è solo un ricordo lontano e sbiadito. In Basilicata ha toccato il fondo, l’ultima in classifica l’ha umiliata e offesa. Si può anche perdere, ma con dignità.

E allora c’è da capire solo se l’involuzione ha radici più profonde e quindi difficili da estirpare. Crisi tecnica? Crisi atletica? Difficoltà psicologiche legate ad un morale gracile? Tutto è possibile ma se la squadra vuole riprendere il cammino per raggiungere posizioni di classifica migliori, deve darsi subito una regolata. Se si abbatte alla prima difficoltà vuol dire che il suo carattere è fragile. La Reggina se vuole rinascere deve soprattutto cambiare mentalità e atteggiamento e tornare quella di prima. Sicura delle sue qualità che poggiavano soprattutto sulla rapidità della manovra e sulla facilità di raggiungere l’area avversaria. Oggi tutto questo è svanito. Si sa soltanto che le altre volano e hanno fiato da vendere.

Nel tardo pomeriggio arriva un Taranto arrabbiato per come è finito il derby interno col Francavilla, ma ancor di più per il periodo negativo. Ma non è una squadra debole. Questo significa che la Reggina non può sottovalutarla. A osservare bene la classifica, il Taranto con gli ex Alessio Viola e Balistreri è come la Reggina: stessi punti, attacco peggiore, ma difesa nettamente migliore. E questo deve impensierire gli amaranto attuali. A inizio stagione, invece, non ci sarebbe stato alcun problema perché quella versione della Reggina aveva battuto la Juve Stabia e pareggiato con squadre come Cosenza e Catania decisamente migliori e più forti. Oggi si teme tanto. Se la squadra dovesse ripetere le ultime prestazioni, anche il Taranto potrebbe centrare un risultato positivo. Zeman dovrà quindi trovare le motivazioni giuste e soprattutto schierare una squadra decisa e convinta. In settimana la società ha lavorato sulla testa e le motivazioni di ragazzi che sembrano smarriti e impauriti. «Sono contento per come si è lavorato in settimana – ha detto Zeman – Gli allenamenti svolti sono stati i migliori da quando è iniziato il campionato. E questo soprattutto per l’entusiasmo, la voglia di rivalsa e l’abnegazione mostrati. Avevo detto ai ragazzi di giocare sui tre tocchi e loro hanno fatto ancora meglio. L’ho chiesto per velocizzare la manovra. Inoltre, abbiamo anche giocato contro una difesa a cinque così come si dispone il Taranto. Ci sarà soltanto un cambio, inutile farne di più». Quindi, niente rivoluzioni. Solito undici, quindi con Bangu, Knudesn e Romanò in lotta per un posto a centrocampo. La vera novità, invece, potrebbe essere Carpentieri al posto di Oggiano.

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