«Ritenuto che in ragione dell’epoca di commissione dei reati contestati e del tempo trascorso in misura custodiale possono ritenersi attenuate le esigenze sottese alla misura». Con questa motivazione il gip presso il tribunale di Locri ha concesso l’obbligo di dimora a Giuseppe Strangio cl. 55 e Antonio Pelle, entrambi indagati nell’ambito dell’operazione dei carabinieri denominata “Colombiani d’Aspromonte”.
Il magistrato ha accolto l’istanza formulata nell’interesse dei due sanluchesi dall’avvocato Vincenzo Nobile e per la posizione di Pelle anche dall’avv. Piermassimo Marrapodi.
Gli avvocati Nobile e Marrapodi hanno evidenziato, fra l’altro, che le esigenze cautelari «possono sempre essere suscettibili di rivisitazione e, quindi, di modifica posto che esse devono sussistere non soltanto all’atto dell’applicazione del provvedimento cautelare ma anche per tutta la durata della relativa applicazione».
Strangio e Pelle risultano coinvolti nell’inchiesta “Colombiani d’Aspromonte” dove gli indagati sono accusati, a vario titolo, dei reati di traffico illecito di sostanze stupefacenti del tipo marijuana, cocaina ed eroina, furti venatori e caccia di frodo, traffico illecito di armi clandestine, alcune delle quali risultate provento di furti perpetrati tra la Lombardia ed il Piemonte, porto e detenzione illegale di armi.Il procedimento penale ha già registrato alcuni patteggiamenti, con rinvio a fine gennaio per la trattazione della scelta del rito e l’eventuale discussione dell’udienza preliminare.
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