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Strage di Duisburg, sarà sentito investigatore tedesco

Strage di Duisburg, sarà sentito investigatore tedesco

È stata disposta la riapertura del dibattimento nel processo d’appello bis nei confronti di Sebastiano Nirta (cl. 71), imputato con l’accusa di omicidio pluriaggravato e detenzione e porto di armi comuni da sparo in concorso per la “strage di Duisburg” del giorno di Ferragosto del 2007.

Lo hanno deciso di giudici della Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria (Cappuccio presidente, Di Landro a latere), per sentire il dott. Tschentscher, un dipendente governativo dell’Ufficio Regionale anticrimine di Nordreno-Vestfalia di Dusseldorf, al fine di «avere contezza delle origini e delle modalità di conservazione» di un reperto biologico repertato nel corso delle indagini seguite alla strage che gli inquirenti hanno ritenuto aver costituito l’apice più sanguinoso della faida di San Luca tra le opposte consorterie dei “Nirta-Strangio” e dei “Pelle-Vottari”. Il processo è stato aggiornato al 15 maggio per l’esame in videoconferenza del teste tedesco.

Intanto all’udienza di ieri i difensori del 46enne Nirta, avvocati Antonio Russo e Francesco Siclari, questo ultimo sostituto dell’avv. Nico D’Ascola, hanno prodotto del materiale documentale a discarico. I giudici hanno inoltre acquisito al fascicolo del dibattimento una sentenza definitiva, come richiesto dal procutarore generale Rizzo.

Il processo, com è noto, torna a Reggio Calabria dopo il rinvio stabilito dalla Cassazione limitatamente alla posizione di Sebastiano Nirta con riferimento specifico all’accusa di omicidio pluriaggravato. L’imputato è stato infatti condannato ormai in via definitiva a 12 anni di reclusione per il solo reato di associazione mafiosa.

Come si ricorderà Nirta, all’esito del processo di primo grado era stato condannato dai giudici della Corte d’assise di Locri alla pena unica dell’ergastolo, mentre all’esito del giudizio di appello la sentenza fu riformata con la condanna per l’associazione e l’assoluzione per l’ipotesi di reato di aver preso parte alla strage di Duisburg, per la quale allo stato unico condannato all’ergastolo è l’altro sanluchese Giovanni Strangio.

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